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Michele Iodice – Migrazioni
Essendo di nuovo, senza alcun dubbio, l’epoca di un’ondata migratoria da Napoli, o meglio di tutto il Meridione, verso il Nord e l’estero, è venuto il momento di chiedere a Michele Iodice di allestire, per la prima volta fuori dai muri del Kaplan’s Project, uno dei nidi della sua splendida esposizione “Migrazioni”, organizzata quattro anni orsono a Villa San Michele – ad Anacapri – da Bruno Corà e dagli “Incontri Internazionali d’Arte”.
Comunicato stampa
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Essendo di nuovo, senza alcun dubbio, l’epoca di un’ondata migratoria da Napoli, o meglio di tutto il
Meridione, verso il Nord e l’estero, è venuto il momento di chiedere a Michele Iodice di allestire, per
la prima volta fuori dai muri del Kaplan’s Project, uno dei nidi della sua splendida esposizione
“Migrazioni”, organizzata quattro anni orsono a Villa San Michele – ad Anacapri – da Bruno Corà e
dagli “Incontri Internazionali d’Arte”.
Questo nido, simbolo di tutte le migrazioni, è stato sistemato sulla terrazza del Purgatorio nel Palazzo
Marigliano, luogo di passaggio, a qualche colpo d’ala soltanto dalla galleria di Palazzo Spinelli.
(…) Colmi di foglie, di rametti e di lanugine, questi nidi – immensi o piccoli – sono qui in attesa, per
offrire asilo e riposo a uomini, donne e uccelli spossati dal volo interminabile provocato dall’istinto o
dalla storia. Il colpo d’occhio è intensamente poetico e commovente ; ma anche uno stimolo a pensare
e a riflettere sulle vite agitate, pericolose, insicure e traumatiche che conduciamo, e su quell’assillo che
lavora dentro di noi e che chiede armonia, poesia, concordia e bellezza ! (…)
Graziella Lonardi Buontempo
(…) E un uomo degno ; le sue creazioni, le sue istallazioni, aprono gli occhi a cio che c’è di
sorprendente, di inusuale, di nascosto in tutto cio che quotidianamente ci circonda… nelle cose che
distrattamente consideriamo di poca importanza e che meccanicamente mettiamo da parte. Lui, invece,
le ri-vede, le ri-conosce, dà loro un tenero rispetto, soffermandosi con attenzione su ogni dettaglio,
ridando il giusto valore per creare insieme il nuovo, il bello, il vero. (…) La terra ferita e l’uomo solo,
caduto dal nido – perduto il sentimento di appartenere alla stessa natura, il senso di esserne una parte
profondamente integrata – ma almeno risentita la nostalgia, il desiderio di fare qualche cosa… per
risanare, riequilibrare… per rimediare il rischio di una catastrofe ecologica. (…)
Katriona Munthe Lindgren
(…) Cominciare a costruire un nido significa compiere il gesto primordiale di circoscrivere uno
spazio, distinguendolo cosi dal resto del vasto mondo (…) L’accoglienza del nido è esigente perché è
guidata da una regola : mantenere la comunicazione senza precipitare nel silenzio, né deragliare nel
malinteso ; se le distanze si dilatano, la temperatura si raffredda e si annunciano estraneità e
indifferenza ; se le distanze si riducono troppo, la temperatura si surriscalda e si rischia di soffocare.
L’intimità è una tirannia se non è un punto di equilibrio tra la pura contiguità e l’oppressione. E una
regola semplice per una buona socievolezza, ma richiede tatto e intuito. Il nido puo diventare un
« modellino » di come stare insieme in un modo che sia, alternatamente, intimo e solitario,
introspettivo e espansivo. Il modellino di una fragile felicità. (…)
Giuseppe Merlino
Grazie a : Martin Devrient, fotografo – Giuseppe Talotti , Luigi Criscuolo, Alessio Amato & Mafalda montaggio
del nido – Sara e Sasha Cipani, modeli – Anna Tito e Catherine de Saint Phalle, traduzione e gli Incontri
Internazionali d’ Arte. Michele Iodice - Migrazioni - catalogue pubblicato da "Amici di Capri" marzo 2008
Meridione, verso il Nord e l’estero, è venuto il momento di chiedere a Michele Iodice di allestire, per
la prima volta fuori dai muri del Kaplan’s Project, uno dei nidi della sua splendida esposizione
“Migrazioni”, organizzata quattro anni orsono a Villa San Michele – ad Anacapri – da Bruno Corà e
dagli “Incontri Internazionali d’Arte”.
Questo nido, simbolo di tutte le migrazioni, è stato sistemato sulla terrazza del Purgatorio nel Palazzo
Marigliano, luogo di passaggio, a qualche colpo d’ala soltanto dalla galleria di Palazzo Spinelli.
(…) Colmi di foglie, di rametti e di lanugine, questi nidi – immensi o piccoli – sono qui in attesa, per
offrire asilo e riposo a uomini, donne e uccelli spossati dal volo interminabile provocato dall’istinto o
dalla storia. Il colpo d’occhio è intensamente poetico e commovente ; ma anche uno stimolo a pensare
e a riflettere sulle vite agitate, pericolose, insicure e traumatiche che conduciamo, e su quell’assillo che
lavora dentro di noi e che chiede armonia, poesia, concordia e bellezza ! (…)
Graziella Lonardi Buontempo
(…) E un uomo degno ; le sue creazioni, le sue istallazioni, aprono gli occhi a cio che c’è di
sorprendente, di inusuale, di nascosto in tutto cio che quotidianamente ci circonda… nelle cose che
distrattamente consideriamo di poca importanza e che meccanicamente mettiamo da parte. Lui, invece,
le ri-vede, le ri-conosce, dà loro un tenero rispetto, soffermandosi con attenzione su ogni dettaglio,
ridando il giusto valore per creare insieme il nuovo, il bello, il vero. (…) La terra ferita e l’uomo solo,
caduto dal nido – perduto il sentimento di appartenere alla stessa natura, il senso di esserne una parte
profondamente integrata – ma almeno risentita la nostalgia, il desiderio di fare qualche cosa… per
risanare, riequilibrare… per rimediare il rischio di una catastrofe ecologica. (…)
Katriona Munthe Lindgren
(…) Cominciare a costruire un nido significa compiere il gesto primordiale di circoscrivere uno
spazio, distinguendolo cosi dal resto del vasto mondo (…) L’accoglienza del nido è esigente perché è
guidata da una regola : mantenere la comunicazione senza precipitare nel silenzio, né deragliare nel
malinteso ; se le distanze si dilatano, la temperatura si raffredda e si annunciano estraneità e
indifferenza ; se le distanze si riducono troppo, la temperatura si surriscalda e si rischia di soffocare.
L’intimità è una tirannia se non è un punto di equilibrio tra la pura contiguità e l’oppressione. E una
regola semplice per una buona socievolezza, ma richiede tatto e intuito. Il nido puo diventare un
« modellino » di come stare insieme in un modo che sia, alternatamente, intimo e solitario,
introspettivo e espansivo. Il modellino di una fragile felicità. (…)
Giuseppe Merlino
Grazie a : Martin Devrient, fotografo – Giuseppe Talotti , Luigi Criscuolo, Alessio Amato & Mafalda montaggio
del nido – Sara e Sasha Cipani, modeli – Anna Tito e Catherine de Saint Phalle, traduzione e gli Incontri
Internazionali d’ Arte. Michele Iodice - Migrazioni - catalogue pubblicato da "Amici di Capri" marzo 2008
23
settembre 2009
Michele Iodice – Migrazioni
Dal 23 settembre al 23 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
KAPLAN’S PROJECT 3 – PALAZZO MARIGLIANO
Napoli, Via San Biagio Dei Librai, 39, (Napoli)
Napoli, Via San Biagio Dei Librai, 39, (Napoli)
Vernissage
23 Settembre 2009, ore 19-22
Autore