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Morricone. Cinema e oltre
Presentazione del libro a cura di Gabriele Lucci. Martin Angioni e Gabriele Lucci introducono la conversazione tra Ennio Morricone e Gabriele Bonomo
Comunicato stampa
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Per l’autunno Electa, in collaborazione con l’Accademia dell’Immagine, presenta Ennio Morricone, cinema e oltre, volume che ripercorre lo straordinario percorso artistico di Ennio Morricone, il grande compositore di colonne sonore e non solo, consacrato nel 2007 con il Premio Oscar alla carriera.
Il volume, curato da Gabriele Lucci, contiene testi inediti scritti dallo stesso Morricone, che rivela i segreti della sua produzione nota e meno nota, a partire dagli esordi degli anni Sessanta fino a oggi.
Impreziosito dall’emozionante prefazione di Giuseppe Tornatore e dalle fotografie firmate da Gianni Berengo Gardin, il volume è completato da un CD in allegato, contenente brani scelti dallo stesso Maestro tra musica per il cinema e musica da concerto.
Completa infine il volume una ricca sezione di apparati, oltre alle significative testimonianze sull’opera del maestro e a una serie di frammenti di partiture e autografi, realizzati proprio in occasione dell’uscita del libro.
Tra bellissime immagini - fotogrammi, fotografie, partiture - scorrono le suggestioni dei western di Sergio Leone (quali Il buono, il brutto, il cattivo e C’era una volta il West), dei capolavori di Pasolini (Uccellacci e uccellini, Teorema, Il fiore delle Mille e una notte), di Gillo Pontecorvo (La battaglia di Algeri), di Gillo Pontecorvo (La battaglia di Algeri), ma anche di Dario Argento (L’uccello dalle piume di cristallo, Quattro mosche di velluto grigio), di Terrence Malick (I giorni del cielo), di Brian De Palma (Gli Intoccabili), di Roland Joffè (Mission) fino ai temi musicali firmati per Giuseppe Tornatore, da Nuovo Cinema Paradiso a La sconosciuta.
Una seconda sezione è riservata alle colonne sonore per la televisione e rimanda a sceneggiati come Mosè, Marco Polo, La Piovra, I promessi sposi e i recenti Karol e Giovanni Falcone.
Non manca infine un capitolo dedicato alle composizioni di musica assoluta.
Ennio Morricone è senza dubbio il compositore italiano del dopoguerra al quale è possibile associare alcuni tra i maggiori e più insoliti primati. Prima di tutto quello delle esperienze compositive più differenziate e multiformi: tanto nel senso dei diversi generi praticati, quanto in quello più complesso delle ‘contaminazioni’ linguistiche realizzate all’interno di ciascuno di essi; segue poi il primato riguardante il grande e costante consenso di pubblico, appartenente a ogni età e a ogni classe sociale. Morricone ha scritto musiche di scena per il teatro, per la radio e per la televisione. Nell’ambito della nascente industria discografica ha portato la figura dell’arrangiatore a livelli qualitativi fino a quel momento impensabili contribuendo in modo determinante al successo di numerosi cantanti e di alcuni cantautori. Dopo il debutto nel cinema nel 1961 con Il Federale di Luciano Salce, ha legato ben presto il proprio nome ad alcuni significativi sodalizi artistici - basti ricordare quelli con Leone, Pontecorvo, Belloccchio, Pasolini, Tornatore - e a prestigiose collaborazioni internazionali, tra le quali quelle con Polanski e De Palma, cui solo negli ultimi anni si sono aggiunti Rosi, Almodóvar e Zeffirelli.
Parallelamente a una produzione così cospicua - circa 450 film a tutto il 2006 - Morricone ha cercato di mantenere un rapporto pressoché costante con la musica ‘colta’: grazie a un decisivo incremento produttivo avvenuto pressappoco negli ultimi venti anni, l’autore ha oggi in catalogo oltre cento composizioni destinate alla sala di concerto. A un simile successo ha fatto da contraltare, però, un silenzio pressoché totale da parte della critica musicale italiana, che avendolo etichettato fino dagli anni Sessanta come autore per antonomasia di colonne sonore, non gli ha accordato finora particolare attenzione, ignorandone la pur notevole produzione compositiva extracinematografica. Sempre maggiore invece l’interesse che diverse istituzioni concertistiche rivolgono alla sua produzione, in Italia come all’estero.
L’Accademia Internazionale per le Arti e le Scienze dell’Immagine dell’Aquila - Ente Morale - viene fondata nel 1991 su iniziativa di Gabriele Lucci grazie al sodalizio con prestigiosi esponenti del cinema e della comunicazione audiovisiva. La Scuola da sempre si è posta come obiettivo quello di favorire l’incontro fra la dimensione tecnico-artistica di avanguardia e la tradizione culturale accademica.
L’originale metodologia didattica si basa su un continuo scambio fra docenti e studenti che, attraverso una ricerca comune, rendono l’Accademia un vero e proprio laboratorio nel campo dell’Immagine. L’istituzione è così una delle poche strutture a fornire, con un articolato percorso formativo, un’elevata professionalità ai suoi iscritti garantendo la giusta sintesi fra conoscenza e lavoro.
Il volume, curato da Gabriele Lucci, contiene testi inediti scritti dallo stesso Morricone, che rivela i segreti della sua produzione nota e meno nota, a partire dagli esordi degli anni Sessanta fino a oggi.
Impreziosito dall’emozionante prefazione di Giuseppe Tornatore e dalle fotografie firmate da Gianni Berengo Gardin, il volume è completato da un CD in allegato, contenente brani scelti dallo stesso Maestro tra musica per il cinema e musica da concerto.
Completa infine il volume una ricca sezione di apparati, oltre alle significative testimonianze sull’opera del maestro e a una serie di frammenti di partiture e autografi, realizzati proprio in occasione dell’uscita del libro.
Tra bellissime immagini - fotogrammi, fotografie, partiture - scorrono le suggestioni dei western di Sergio Leone (quali Il buono, il brutto, il cattivo e C’era una volta il West), dei capolavori di Pasolini (Uccellacci e uccellini, Teorema, Il fiore delle Mille e una notte), di Gillo Pontecorvo (La battaglia di Algeri), di Gillo Pontecorvo (La battaglia di Algeri), ma anche di Dario Argento (L’uccello dalle piume di cristallo, Quattro mosche di velluto grigio), di Terrence Malick (I giorni del cielo), di Brian De Palma (Gli Intoccabili), di Roland Joffè (Mission) fino ai temi musicali firmati per Giuseppe Tornatore, da Nuovo Cinema Paradiso a La sconosciuta.
Una seconda sezione è riservata alle colonne sonore per la televisione e rimanda a sceneggiati come Mosè, Marco Polo, La Piovra, I promessi sposi e i recenti Karol e Giovanni Falcone.
Non manca infine un capitolo dedicato alle composizioni di musica assoluta.
Ennio Morricone è senza dubbio il compositore italiano del dopoguerra al quale è possibile associare alcuni tra i maggiori e più insoliti primati. Prima di tutto quello delle esperienze compositive più differenziate e multiformi: tanto nel senso dei diversi generi praticati, quanto in quello più complesso delle ‘contaminazioni’ linguistiche realizzate all’interno di ciascuno di essi; segue poi il primato riguardante il grande e costante consenso di pubblico, appartenente a ogni età e a ogni classe sociale. Morricone ha scritto musiche di scena per il teatro, per la radio e per la televisione. Nell’ambito della nascente industria discografica ha portato la figura dell’arrangiatore a livelli qualitativi fino a quel momento impensabili contribuendo in modo determinante al successo di numerosi cantanti e di alcuni cantautori. Dopo il debutto nel cinema nel 1961 con Il Federale di Luciano Salce, ha legato ben presto il proprio nome ad alcuni significativi sodalizi artistici - basti ricordare quelli con Leone, Pontecorvo, Belloccchio, Pasolini, Tornatore - e a prestigiose collaborazioni internazionali, tra le quali quelle con Polanski e De Palma, cui solo negli ultimi anni si sono aggiunti Rosi, Almodóvar e Zeffirelli.
Parallelamente a una produzione così cospicua - circa 450 film a tutto il 2006 - Morricone ha cercato di mantenere un rapporto pressoché costante con la musica ‘colta’: grazie a un decisivo incremento produttivo avvenuto pressappoco negli ultimi venti anni, l’autore ha oggi in catalogo oltre cento composizioni destinate alla sala di concerto. A un simile successo ha fatto da contraltare, però, un silenzio pressoché totale da parte della critica musicale italiana, che avendolo etichettato fino dagli anni Sessanta come autore per antonomasia di colonne sonore, non gli ha accordato finora particolare attenzione, ignorandone la pur notevole produzione compositiva extracinematografica. Sempre maggiore invece l’interesse che diverse istituzioni concertistiche rivolgono alla sua produzione, in Italia come all’estero.
L’Accademia Internazionale per le Arti e le Scienze dell’Immagine dell’Aquila - Ente Morale - viene fondata nel 1991 su iniziativa di Gabriele Lucci grazie al sodalizio con prestigiosi esponenti del cinema e della comunicazione audiovisiva. La Scuola da sempre si è posta come obiettivo quello di favorire l’incontro fra la dimensione tecnico-artistica di avanguardia e la tradizione culturale accademica.
L’originale metodologia didattica si basa su un continuo scambio fra docenti e studenti che, attraverso una ricerca comune, rendono l’Accademia un vero e proprio laboratorio nel campo dell’Immagine. L’istituzione è così una delle poche strutture a fornire, con un articolato percorso formativo, un’elevata professionalità ai suoi iscritti garantendo la giusta sintesi fra conoscenza e lavoro.
03
dicembre 2007
Morricone. Cinema e oltre
03 dicembre 2007
presentazione
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
MEGASTORE MONDADORI
Milano, Piazza Del Duomo, 1, (Milano)
Milano, Piazza Del Duomo, 1, (Milano)
Vernissage
3 Dicembre 2007, ore 18.30
Editore
ELECTA
Ufficio stampa
ELECTA