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Pompeo Forgione – L’altramodernità
La mostra focalizza l’attenzione su un illustre artefice della ricerca artistica non solo italiana ma europea. L’esposizione non solo ,riunisce cinquanta opere selezionatissime e di vario formato , taluni provenienti da collezioni private e pubbliche,che illustrano il percorso singolare di questo artista che rappresenta aspetti nuovi e uno spaccato dello stato di cultura globalizzato, arricchito da un universo caotico e brulicante.
Comunicato stampa
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La mostra dal titolo “L’ALTRAMODERNITA’ ”, presentata dall’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza, intellettuale di piano internazionale che firma anche il catalogo , focalizza l’attenzione su un illustre artefice della ricerca artistica non solo italiana ma europea. L’esposizione non solo ,riunisce cinquanta opere selezionatissime e di vario formato , taluni provenienti da collezioni private e pubbliche,che illustrano il percorso singolare di questo artista che rappresenta aspetti nuovi e uno spaccato dello stato di cultura globalizzato,arricchito da un universo caotico e brulicante .
All’inaugurazione ci sarà una prolusione del Prof. Carlo Franza curatore della mostra e del catalogo,la presenza dell’artista che firmerà i cataloghi ,unitamente alla partecipazione di intellettuali italiani e stranieri e di numerosi collezionisti . Si brinderà con vini italiani.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Rotta dalla follia irrazionale la modernità , esaurite le virtù e le energie delle mitologie postmoderne,Pompeo Forgione è uno dei nuovi artisti europei a far trasudare l’altramodernità , che altro non è che una sorta di costellazione , una specie di arcipelago di singoli mondi e singoli artisti le cui isole interconnesse non costituiscono un continente unico di pensiero. Eppure Pompeo Forgione era partito da molto più lontano avendo respirato prima il tempo del consumismo e poi quello del multiculturalismo, motivi questi che hanno gravitato come cuore all’interno della sua pittura e nelle radici delle sue sculture.E malgrado il gesto del dipingere sia stato dal nostro artista sempre caricato di attualità e ci comunichi spesso la fragranza dell’invenzione , la coerenza dell’insieme si fa coerenza dello spazio del cubismo sintetico.Non solo, perchè le pennellate calligrafiche di angolosa monumentalità in costante tensione con una rude e sgraziata ostinazione semigeometrica sono state quasi sempre una simbiosi tra Picasso e la Bauhaus.Dalla sua pittura sale in modo consapevole il senso della vitalizzazione della superficie dipinta come comunicazione di un gesto.La mostra si vivacizza con oltre cinquanta opere di vario formato,di cui taluni grandi teleri,che datano dall’86 ad oggi,e argomentano senza dubbio proprio quel trapasso di immagine che supera il traslucido sentimento della vita per farsi invece ricerca oscura nelle ombre della memoria,e vivere appunto quello spazio profondo che artisti come lui , in special modo tedeschi, hanno esemplato con aggressività e relazioni simbolico-associative. L’effetto spaziale è disorientante per quelle forme che possono essere chiamate prospettive perverse,con la semplicità dei mezzi, la nitidezza dei risultati con toni metallici e talvolta monocromi.Un testimonial chiaro-scuro che apre a una nuova astrazione, che punta sul valore del colore, fa convergere pittura scultura e architettura. Oggi, beninteso, nel suo lavoro c’è la rinuncia al pittoricismo per l’adozione di un estremo soggettivismo,dove il segno mosso dall’abilità e da una energia espressiva si accalca sull’oggetto. Infatti il nostro da sempre si porta su un’immagine, i cui volumi esplorano lo spazio come delle architetture viventi, con oggetti, paesaggi, campi e materiali ferrosi,strutture d’acciaio, e una cattura di elementi del quotidiano che con azione e gesto fanno deformare le immagini agendo sullo spettatore con i mezzi della rappresentazione che sono la violenza espressionistica e i significati simbolici. Tant’è vero che Pompeo Forgione fa vivere dal vero o nella memoria oggetti trovati, oggetti della deindustrializzazione, anche ruote e punte;niente rimane isolato e si porta verso nuove emozioni, alla ricerca per l’appunto di immagini nuove e di significato ignoto. L’artista riconosce e ricrea alcune suggestioni che la combinazione della natura e dell’invenzione umana hanno sempre fornito all’esperienza poetica. Opere che vivono di una elaborata concezione narrativa ,sebbene servita da una nomenclatura semplificatrice e arcaicizzante. Oggi Forgione tronca le discussioni sulle intenzioni e i messaggi dell’arte, e impone allo spettatore un linguaggio il più possibile formale nel descriverne la fenomenologia. Appunto,l’altramodernità.”.
Biografia dell’artista
Pompeo Forgione è nato a Benevento nel 1957, e si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma nel 1980. Oggi vive a Milano dove è titolare della Cattedra di Scultura al Primo Liceo Artistico di Brera. Dipinge dal 1981,attività che svolge in modo professionale e con l’urgenza della scoperta a tutto campo specie con forti rapporti tedeschi ; esponendo in più città italiane ed estere (Milano,Monaco, Benevento,Napoli,Gagliano del Capo,ecc.) con personali e rassegne collettive di peso. Illustri critici hanno scritto del suo lavoro su quotidiani, cataloghi e riviste d’arte,tra cui Giorgio Verzotti e Carlo Franza .
Biografia del Curatore
Carlo Franza, nato ad Alessano nel 1949,è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza(Lettere,Filosofia e Sociologia).Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente . Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea,Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista,critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli ,oggi a Libero fondato e diretto da Vittorio Feltri. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali .Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995 ,il Premio Bormio nel 1996 , il Premio Milano nel 1998 e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000,del quale è oggi presidente di giuria.
All’inaugurazione ci sarà una prolusione del Prof. Carlo Franza curatore della mostra e del catalogo,la presenza dell’artista che firmerà i cataloghi ,unitamente alla partecipazione di intellettuali italiani e stranieri e di numerosi collezionisti . Si brinderà con vini italiani.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Rotta dalla follia irrazionale la modernità , esaurite le virtù e le energie delle mitologie postmoderne,Pompeo Forgione è uno dei nuovi artisti europei a far trasudare l’altramodernità , che altro non è che una sorta di costellazione , una specie di arcipelago di singoli mondi e singoli artisti le cui isole interconnesse non costituiscono un continente unico di pensiero. Eppure Pompeo Forgione era partito da molto più lontano avendo respirato prima il tempo del consumismo e poi quello del multiculturalismo, motivi questi che hanno gravitato come cuore all’interno della sua pittura e nelle radici delle sue sculture.E malgrado il gesto del dipingere sia stato dal nostro artista sempre caricato di attualità e ci comunichi spesso la fragranza dell’invenzione , la coerenza dell’insieme si fa coerenza dello spazio del cubismo sintetico.Non solo, perchè le pennellate calligrafiche di angolosa monumentalità in costante tensione con una rude e sgraziata ostinazione semigeometrica sono state quasi sempre una simbiosi tra Picasso e la Bauhaus.Dalla sua pittura sale in modo consapevole il senso della vitalizzazione della superficie dipinta come comunicazione di un gesto.La mostra si vivacizza con oltre cinquanta opere di vario formato,di cui taluni grandi teleri,che datano dall’86 ad oggi,e argomentano senza dubbio proprio quel trapasso di immagine che supera il traslucido sentimento della vita per farsi invece ricerca oscura nelle ombre della memoria,e vivere appunto quello spazio profondo che artisti come lui , in special modo tedeschi, hanno esemplato con aggressività e relazioni simbolico-associative. L’effetto spaziale è disorientante per quelle forme che possono essere chiamate prospettive perverse,con la semplicità dei mezzi, la nitidezza dei risultati con toni metallici e talvolta monocromi.Un testimonial chiaro-scuro che apre a una nuova astrazione, che punta sul valore del colore, fa convergere pittura scultura e architettura. Oggi, beninteso, nel suo lavoro c’è la rinuncia al pittoricismo per l’adozione di un estremo soggettivismo,dove il segno mosso dall’abilità e da una energia espressiva si accalca sull’oggetto. Infatti il nostro da sempre si porta su un’immagine, i cui volumi esplorano lo spazio come delle architetture viventi, con oggetti, paesaggi, campi e materiali ferrosi,strutture d’acciaio, e una cattura di elementi del quotidiano che con azione e gesto fanno deformare le immagini agendo sullo spettatore con i mezzi della rappresentazione che sono la violenza espressionistica e i significati simbolici. Tant’è vero che Pompeo Forgione fa vivere dal vero o nella memoria oggetti trovati, oggetti della deindustrializzazione, anche ruote e punte;niente rimane isolato e si porta verso nuove emozioni, alla ricerca per l’appunto di immagini nuove e di significato ignoto. L’artista riconosce e ricrea alcune suggestioni che la combinazione della natura e dell’invenzione umana hanno sempre fornito all’esperienza poetica. Opere che vivono di una elaborata concezione narrativa ,sebbene servita da una nomenclatura semplificatrice e arcaicizzante. Oggi Forgione tronca le discussioni sulle intenzioni e i messaggi dell’arte, e impone allo spettatore un linguaggio il più possibile formale nel descriverne la fenomenologia. Appunto,l’altramodernità.”.
Biografia dell’artista
Pompeo Forgione è nato a Benevento nel 1957, e si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma nel 1980. Oggi vive a Milano dove è titolare della Cattedra di Scultura al Primo Liceo Artistico di Brera. Dipinge dal 1981,attività che svolge in modo professionale e con l’urgenza della scoperta a tutto campo specie con forti rapporti tedeschi ; esponendo in più città italiane ed estere (Milano,Monaco, Benevento,Napoli,Gagliano del Capo,ecc.) con personali e rassegne collettive di peso. Illustri critici hanno scritto del suo lavoro su quotidiani, cataloghi e riviste d’arte,tra cui Giorgio Verzotti e Carlo Franza .
Biografia del Curatore
Carlo Franza, nato ad Alessano nel 1949,è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza(Lettere,Filosofia e Sociologia).Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente . Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea,Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista,critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli ,oggi a Libero fondato e diretto da Vittorio Feltri. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali .Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995 ,il Premio Bormio nel 1996 , il Premio Milano nel 1998 e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000,del quale è oggi presidente di giuria.
15
maggio 2009
Pompeo Forgione – L’altramodernità
Dal 15 maggio al 16 giugno 2009
arte contemporanea
Location
PALAZZO PAOLO V
Benevento, Corso Giuseppe Garibaldi, (Benevento)
Benevento, Corso Giuseppe Garibaldi, (Benevento)
Orario di apertura
tutti i giorni,dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19, domenica chiuso
Vernissage
16 Maggio 2009, ore 18.30, anteprima stampa ore 17.30
Autore
Curatore