La folta schiera di presentazioni, performance e proiezioni del Pescara Electronic Artists Meeting ha messo a dura prova le attrezzature audio-video e le capacità logistiche di Ecoteca. Prova superata senza dubbio brillantemente, vista la capacità dello staff di “tener botta” e fronteggiare una tale massa di materiale artistico (oltre 40 partecipazioni, solo fra gli artisti “visuali”) evitando ritardi sulla tabella di marcia, accavallamenti e omissioni.
Fra i progetti più interessanti, si è fatto notare il bizzarro K-hello. Vero genietto al limite del cervellotico, ha illustrato pubblicamente il funzionamento di alcuni suoi software. Si é passati da complicati sistemi di crittografazione ad assurdi giochi di smaterializzazione di parole e frasi (inserite dall’utente) in forme nuove, appartenenti all’ambiente delle impalpabili geometrie del web e veicolate da algoritmi di sua creazione.
Luca Bertini ha tenuto banco con il suo ironico e geniale progetto Il Numero Verde. Chiamando il numero verde (regolarmente acquistato dall’artista) sentiamo una
Interessante ed elegante anche il lavoro di Riccardo Benassi: un’interfaccia conduce l’utente di video in video, di spezzone in spezzone invitandolo a scegliere la propria strada fra piccoli stormi di solidi grigiastri ed anonimi. L’interattività del cd non è mai sbandierata ed invadente, e ad imporsi sono le immagini: desolanti sguardi su aree industriali e cieli grigi in continuo, lento movimento.
Nel ricco panorama di video proposti, si è imposto all’attenzione l’ottimo Deep blue ocean of emptyness (musicato live dai Mou, Lips! durante la prima serata), lavoro del duo Bianco-Valente. Dondolanti riprese e lenti piani sequenza in un interno a metà fra relitto oceanico e visione notturna: un lavoro denso ed onirico in grado di assorbire completamente lo spettatore al suo interno e di collocarsi in un tempo e luogo che non
Per chiudere in bellezza, segnaliamo l’istallazione di Steve Roden: lieve mormorio ambientale, fruscio di elettronica a riposo mandato in onda, per scelta, in un momento qualunque della serata, senza inutili protagonismi. Chi l’ha sentito, sa che c’era… altrimenti no.
Questo meeting, sulla carta così improbabile, in una città dove la paventata rinascita culturale é ancora tutta da dimostrare, é stato un vero successo di idee e di riscontro. Un successo pubblico (la dimostrazione da parte dell’ambiente locale di una sicura disponibilità e recettività) ma anche “privato”. Lo staff di Ecoteca (organizzatori, tecnici, curatori e collaboratori), infatti, si è dimostrato in grado di elevare la scena artistica pescarese ad un livello mai sfiorato e, soprattutto, mai in così forte comunicazione con la “base” degli artisti, degli operatori e dei semplici appassionati d’arte locali.
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