Roma Arte in Nuvola, la fiera che cresce: presentata l’edizione 2022

di - 20 Ottobre 2022

Come per la prima, anche per questa nuova edizione di Roma Arte in Nuvola, la fiera di arte in programma   dal 17 al 20 novembre 2022, nei suggestivi spazi de La Nuvola di Massimiliano Fuksas all’EUR, sono stati rinnovati tutti gli sforzi passati, per riproporre una fiera/nonsolofiera che, nella visione degli organizzatori, va a colmare un vuoto tanto a Roma, quanto per tutto il sud della Penisola. E la presenza di gallerie, ad esempio, di Palermo, Bari, Taranto o Pescara, per l’appunto, ampliano l’offerta e contrastano tale carenza.

Confortato dai quasi insperati brillanti risultati del 2021 (30mila visitatori e apprezzamento di pubblico, una grande attenzione della stampa anche specialistica, la cospicua presenza di collezionisti), Alessandro Nicosia, l’ideatore e direttore della fiera, è certo di aver superato le iniziali diffidenze che vedevano la Capitale come una città in cui il contemporaneo è assente. «Perché – afferma Nicosia durante la presentazione, svoltasi ieri, 19 ottobre – è da circa 10/11 anni che un simile contenitore mancava da Roma. Perciò, si sono volute mettere in campo maggiori energie per dar corpo a “La Grande Fiera dell’Arte”, con una formula diversa e con la certezza di aver costruito una grande proposta d’arte, integrata con gallerie e situazioni che la rendono dissimile dalle altre fiere e dalla precedente edizione».

I numeri e le nuove idee corroborano le intenzioni. Sebbene siano state escluse, per mancanza di spazi, una trentina di gallerie, sono oltre 140 quelle partecipanti – tra le quali, ovviamente, la parte del leone la fanno le romane, con una presenza poco inferiore alla cinquantina –, distribuite nei due piani de La Nuvola: 75 di arte moderna al piano terra e le restanti di contemporanea al primo piano. Delle 140, circa 65 del Nord partecipano per la prima volta, «Confermando il forte richiamo dell’evento», ha motivato Nicosia.

Circa 30 installazioni sparse. Un Paese ospite: lo scorso anno Israele, quest’anno l’Ucraina con la sua grande portata simbolica, con “SI VIS PACEM”, la mostra espressamente allestita e curata da Yevhen Bareznitsky, come annunciato dall’ambasciatore ucraino, Yaroslav Melnyk. E due grandi mostre: una realizzata con 30 opere di Piero Dorazio, scomparso nel 2005; l’altra con la preziosa collaborazione di Angela Maria Cossellu, amministratore delegato Eur Spa. Mediante grandi schermi, sarà fatto conoscere il patrimonio artistico racchiuso negli uffici dell’EUR, costruito con opere incredibili, che vanno dal design alla fotografia, a oggetti specifici, ognuno con una storia altrettanto particolare, alcune selezionate da Simonetta Lux per la mostra “I grandi Capolavori dell’Eur”. Quattro performance quotidiane, appositamente pensate per la fiera da Elena Bellantoni, Romina De Novellis, Loredana Longo e Marcella Vanzo.

Successo, per gli organizzatori, annunciato dai due elementi fondamentali sui quali ruota l’intera kermesse: lo straordinario contenitore, che perfettamente si presta ad accogliere l’arte, e la cornice data dalla città stessa. Quindi «La fiera cresce e vuole crescere, per essere – come auspica Adriana Polveroni, direttrice artistica – un importante punto commerciale, com’è giusto che sia una fiera, ma anche, e soprattutto, qualcosa in più, di sistemico, di rete, perché musei, gallerie, accademie, fondazioni, entrino in dialogo con la fiera, sempre più internazionale, con un’offerta culturale, di ampio respiro».

E il calibro dei relatori dei talk, come del convegno, nonché i temi affrontati, mirano a certificare l’articolata, quanto qualificata, proposta culturale. Ma anche alcune installazioni sono pensate come momento performativo: è il caso di Contronatura di Giacomo Cossio, o quella di Ludovica Gioscia o di Miltos Manetas, o il progetto di Gabriele Picco, con un evento organizzato per la prima volta all’esterno della struttura, tutte opere site specific, come preme sottolineare Valentina Ciarallo, collaboratrice della direzione artistica. E, nelle intenzioni di perseguire un’idea completa, anche il manifesto ufficiale è stato affidato a un artista, quest’anno alla fotografa Jessica Backhaus che, attraverso il colore e la carta, nonché il collage, crea delle sculture successivamente rese bidimensionali dalla fotografia. Quindi, fatto sicuramente tesoro dell’esperienza passata e apportati quegli aggiustamenti necessari quanto fondamentali, aspettiamo con grande curiosità questa nuova edizione.

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