Il cinema, movimento in immagini, è pur sempre palcoscenico di un’immagine immobile. Questa può essere una lettura, certo parziale, dell’esposizione che andiamo a vedere.
Di fronte a noi c’è la personalità, forse poco nota, del fotografo di scena; va detto subito che la mostra è costruita anche sulla difficoltà di reperire questa figura; in più di un caso (quasi una decina), infatti, il fotografo di scena non era previsto nella troupe.
Donne e uomini che con le più raffinate tecniche fotografiche oppure nell’immediato di un lampo creano una sorta di sosta nel caos della ripresa.
Li vediamo giocare con le luci, ammiccare la telecamera, dialogare con il set, qualche volta ci fanno sentire il clima di intimità, complicità, amicizia e odio, che probabilmente si respira durante la lavorazione di un film.
Abbiamo l’opportunità di guardare un back-stage – quest’anno le foto sono 650 rispetto alle 250 del primo anno e le 450 del secondo – per niente omogeneo; le opere sono diverse per stile e realizzazione; a volte traspare quanto di più strano, divertente e dissonante, gli stati d’animo umani possono rappresentare.
Guardiamo alternarsi le fasi difficoltose e intense dell’elaborazione di un momento di finzione scenica, con i suoi momenti di pausa, di riflessione, di ironia.
L’edizione 2000 di CliCiak oltre a dare spazio a professionisti di lungo corso e a giovani alle prime esperienze ci da l’opportunità di conoscere più a fondo un mondo purtroppo troppo spesso ridotto a luoghi comuni e facili etichette.
Le foto in bianco e nero e a colori mostrano in modo bizzarro e creativo il prima, durante e il dopo ciak; una trentina di fotografi ci restituiscono le differenti espressioni di una cinquantina di set, per lo più i volti della gente del cinema, ma ci sono anche riferimenti agli strumenti, macchine da presa, giraffe, microfoni e pannelli luce, un intreccio poetico tra vita privata e professionale.
La mostra raccoglie Fiction, films e spot d’autore della produzione italiana degli ultimi anni, in alcuni casi inedita; uno sguardo attento sul cinema italiano contemporaneo può essere l’esperienza assente di cui CliCiak ci fa presagire la grandezza.
Tullio Pacifici
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