La mostra presenta tutta l’attività artistica del grande maestro che racchiude un arco di 75 anni – dal 1924 al 1999 -, non solo attraverso le sue fotografie ma altresì attraverso i disegni e gli acquerelli corredata cioè dall’opera grafica e pittorica dell’artista. La mostra è stata presentata a Firenze nel 1999 e Trieste sarà la seconda ed unica tappa italiana della circuitazione mondiale dell’esposizione. Continua in tal modo da parte di Alinari quel filone sui rapporti tra Disegno, Pittura e Fotografia inaugurato con tanto successo di pubblico e critica dalla mostra “Picasso e la Fotografia” e che continuerà negli anni futuri con altri sommi maestri del ‘900 a dimostrazione di quanto Pittura, Disegno e Fotografia siano intimamente connesse, sinergiche l’una all’altra e fonti di reciproche e ineguagliabili ispirazioni. L’esposizione è costituita da 160 opere, disegni, acquerelli, gouache, 2 dipinti e 40 fotografie. Quest’ultime commentate da amici, grandi artisti, scrittori e uomini di cultura di tutto il mondo che formano un “Hommage” al maestro organizzato da Robert Delpire.
Le fotografie ovvero 40 “momenti decisivi” raccontati attraverso gli occhi attenti e veloci di un uomo che ha percorso in lungo e largo l’Europa, l’Asia e l’America, sono il capolavoro, la sintesi di tutta l’opera fotografica di Henri Cartier-Bresson scattate dal 1932 al 1988. I commenti alle foto completano e sottolineano la personalità dell’artista che non amava farsi ritrarre, fedele a quell’ideale secondo il quale l’artista vive nell’opera e non viceversa. “E’ attraverso un’economia di mezzi e soprattutto l’abnegazione di sé che si raggiunge la semplicità espressiva”.
Riconosciuto da tutti come il fotografo del secolo, Cartier-Bresson, sia all’inizio della sua carriera sia all’apice della medesima, integra l’arte fotografica misurandosi con il disegno. Il disegno è sempre stato presente nell’attività del maestro, una costante che ha attraversato e arricchito la sua vita e la sua carriera. In una citazione leggiamo: “La macchina fotografica è per me un blocco di schizzi, lo strumento dell’intuito e della spontaneità, il detentore dell’attimo che, in termini visivi, interroga e decide allo stesso tempo”. Quell’attimo fuggente, quell’istante in cui di primo acchito, con intuizione si decide il significato e la qualità di un’opera. Per Cartier-Bresson disegnare rappresenta “une méditation”, significa incontrare nuovamente la natura, senza che fra questa e l’occhio si frappongano mezzi tecnici. Il primo sguardo, la percezione diretta. “L’image d’aprés nature”. Il disegno e la fotografia dunque formano insieme l’opera di un grande artista nonché uomo, messa in luce dalla retrospettiva che la Fratelli Alinari ha voluto presentare a Trieste quale prima manifestazione del duemila.
Un omaggio preciso e puntuale ad uno dei più grandi artisti che hanno fatto dell’immagine uno dei maggiori mezzi di espressione del secolo appena concluso. In mostra sarà proiettato il film “Henri Cartier-Bresson – Point d’interrogation” diretto da Sarah Moon e Robert Delpire. La mostra è stata resa possibile grazie alla collaborazione ed alla sensibilità delle Assicurazioni Generali, della Fondazione CRT Cassa di Risparmio di Trieste e della ACEGAS Spa.
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