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Fino al 13.IX.2001 | Antonio da Carpena detto il Carpenino. Opere complete | La Spezia, Museo Diocesano – Ex Oratorio di San Bernardino

di - 31 Agosto 2001

Se l’obbiettivo della mostra è quello di documentare, come dichiarato nel titolo, l’opera completa del Carpenino –una produzione, va detto, che si conta sulle dita di una mano, o quasi- qualche delusione attenderà i visitatori, poiché, di fatto, non tutte le opere, pur esigue, ascritte dalla critica al manierista ligure sono presenti in rassegna. Mentre il merito di questa piccola ma interessante monografica, è quello di ridiscutere una figura non certo minore e a torto lungamente dimenticata. La riscoperta del pittore originario di Carpena, località sulle alture della Spezia, si deve non tanto alla mostra sarzanese del 1961 (con proposte attributive del Torriti che suscitarono aspre critiche anche da parte di Roberto Longhi) quanto alle campagne di restauro condotte negli ultimi decenni dalla Soprintendenza ligure. Piero Donati, in particolare, ha ricostruito, con qualche novità, il corpus di Antonio detto Carpenino, documentato nella Liguria orientale dal 1530 al ‘52. Un frammento di affresco con San Giovanni Battista nella chiesa parrocchiale di Cassana (Borghetto Vara) è la prima opera del maestro, anteriore dunque a quello che viene considerato il suo capolavoro, la pala degli Agostiniani con la Gloria di san Nicolò da Tolentino (firmata e datata 1539). Con la pala di Recco, una Madonna col Bambino e i santi Giovanni Battista, Francesco, Bernardino e Paolo (1540) si precisano i caratteri “carpeniniani”: il legame stilistico con la Toscana, in primis , precisato da Donati verso Fra’ Bartolomeo e il suo più fedele seguace, Fra’ Paolino da Pistoia ma anche con la Madonna del Baldacchino di Raffaello. Il Carpenino era interessato a costruire architetture dipinte, un po’ come, sempre in Liguria e negli stessi anni, stava facendo Teramo Piaggio nel ciclo del Santuario delle Grazie presso Chiavari. Siglata dal Carpenino (con un monogramma che imita quello dureriano) è la tavola col San Girolamo penitente (conservata nella biblioteca “U. Mazzini” della Spezia); sempre firmata e datata (1549) la Madonna col Bambino tra i santi Pietro e Rocco di Corvara. Ultima a fare ingresso nell’iter del pittore di Carpena, una sesta tavola, con la Madonna col Bambino e i santi Bartolomeo e Bernardo (Levanto, parrocchiale di Sant’Andrea) pubblicata da Donati in occasione di un’altra mostra, nel 1993.

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Antonio da Carpena detto il Carpenino. Opere complete , Museo diocesano-Ex Oratorio di San Bernardino, via del Prione 156 La Spezia. Orario: mercoledì, giovedì 17-19.30, venerdì e sabato 17.30-23. Ingresso: gratuito. Info: Curia Vescovile della Spezia-Sarzana-Brugnato 0187 734424. Ingresso disabili: SI, servizi igienici: SI, bookshop: NO, bar/ristorazione: NO. Catalogo in vendita in mostra.


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  • molto interessante e valido il vostro sistema per informare di ciò che avviene ,io sono un illustratore totalmente "out" senza scopi di commerciali e ho realizzato il sopracitato sito con lo scopo di entrare in contatto "on " line e/ o scoprire in Italia altri siti di artisti e illustratori , fuori dai circuiti se voi gentilmente potete fornirmi qualche indicazione in tal senso , ve ne sarò grato,il mio sito si chiama :"il Sogno che continua " non parla soltanto della mia eperienza grafica ,ma presenta anche cose e documentazioni su altri artisti di Genova la mia città, saluti e grazie

  • Caro Paolo,
    complimenti per i tuoi lavori,sarai sicuramente inserito tra i link del nostro, ormai prossimo alla pubblicazione, portale multimediale e multietnico della libera creatività.
    Per il momento se ti va puoi fare un salto nella terra parallela di Dream's Theory,più che un sito un'operina di web-art anarchica e primitiva in pura identità,sono sicuro che ti piacerà.

  • Ho molto apprezzato le mostre ospitate all'interno del restaurato Oratorio degli Agostiniani e vorrei ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alla loro realizzazione, preoccupandosi di raccogliere, collocare e presentare al pubblico, con lodevole professionalità, opere di rilevante pregio artistico e culturale.
    Mi auguro che questa esperienza possa continuare e che la nostra città possa, finalmente, avere il tanto sospirato museo Diocesano permanente.

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