Categorie: in fumo

in fumo_cartoon | Toy Story 3, animazione da Oscar

di - 2 Marzo 2011
Prequel e sequel hanno stancato.
La cinematografia internazionale, soprattutto quella d’oltreoceano, sembra
raschiare il fondo del barile attingendo a storie e pellicole già celebri. Ma
come accade un po’ ovunque, anche qui si registra l’eccezione. Che, senza
esagerazioni o esasperazioni, rappresenta l’eccellenza di un intero settore di
produzione cinematografica: quello dell’animazione.

L’Academy Award riconosce questa
categoria solo dal 2002. A partire da quella data, cioè dall’anno in cui
l’Oscar fu assegnato al primo Shrek di Andrew Adamson e Vicky Jenson, in dieci anni la Pixar è riuscita a conquistare per ben sei
volte l’ambita statuetta. Il primo titolo ad aver ottenuto il premio come
miglior film d’animazione fu Alla ricerca di Nemo (2004). Seguito da Gli
Incredibili
(2005), Ratatouille (2008), Wall-E (2009), Up
(2010) e, finalmente e infine, anche l’ultimo episodio di Toy Story. Toy
Story 3 – La grande fuga
ha meritatamente trionfato nell’edizione 2011,
conquistando anche un’altra statuetta (l’unica generalista a essere assegnata a
un film d’animazione), e cioè quella per la migliore canzone originale. Si
tratta di We belong together di Randy Newman.

Il primo grande merito della
Pixar – che, lo ricordiamo, fu acquistata dalla Disney nel 2006 per 7,4
miliardi di dollari – è di calibrare e dosare in modo quasi maniacale ogni
componente estetica e contenutistica. I film d’animazione realizzati dalla
Pixar utilizzano tecniche avanzate che, grazie a un’attenta regia prettamente
cinematografica, esaltano l’abilità nell’animazione rendendo ogni prodotto un
format d’eccellenza. Ma non trascurano neppure i contenuti, che spesso offrono
livelli di lettura differenti e declinazioni variegate, adatte a un pubblico di
ogni età.


Queste due componenti trovano la
perfetta sintesi nel prodotto confezionato ad hoc per il grande pubblico. Gli
autori della Pixar sono infatti ben consapevoli di realizzare un blockbuster di
qualità. Ed è per questo che meritano ampiamente tutto il bene che si dice e si
scrive di loro.

Tornando a Toy Story 3
il migliore della trilogia – è bene chiarire che la saga volge al termine con La grande fuga. Sì, non ci sarà mai un
quarto episodio. Tutt’al più, gli stessi protagonisti torneranno a farci visita
in un nuovo corto animato che potrebbe essere proiettato in sala prima di Cars
2
. Il film, di per sé, è comunque un capolavoro. Perché migliora la tecnica
(e quindi l’animazione), perché si rivolge a un pubblico d’ogni età (cosa che Up
proprio non riusciva a fare), perché racconta temi universalmente comprensibili e sviscerati sia dal punto
di vista antropologico che sotto un profilo psicologico e sociale.


A volte il film si fa persino
dark, ed è capace di inanellare una serie di citazioni popolari – Spiderman
e Mission Impossible, solo per citarne un paio – che contribuiscono alla
costruzione di una struttura narrativa fluida e interessante anche per chi
mostra diffidenza di fronte all’animazione contemporanea. Ah, la sceneggiatura
non ha buchi. Non un solo scivolone. E questo, per una Pixar che nella sua
settimana più produttiva è riuscita a sfornare poco più di 3 minuti di
animazione, fa davvero gridare al miracolo.

articoli correlati

Non
solo Pixar

Kung
Fu Panda, in attesa di Wall-E

Gli
Incredibili

gianluca testa

[exibart]

Articoli recenti

  • Mostre

Tessere. Il delicato atto di cura nella complessità del quotidiano a L’Aquila

Fino al 10 gennaio, a L'Aquila, Spazio genesi, associazione culturale che nasce come interfaccia tra gli studenti dell’Accademia di Belle…

22 Dicembre 2025 0:02
  • Progetti e iniziative

È morto Arnulf Rainer, tra gli ultimi grandi sperimentatori dell’arte europea

È morto a 96 anni, da poco compiuti, Arnulf Rainer: maestro dell’arte austriaca ed europea della seconda metà del Novecento,…

21 Dicembre 2025 22:23
  • Fotografia

La fotografia di moda come contraddizione. Scianna e Newton a Cuneo

Due mostre al Filatoio di Caraglio e alla Castiglia di Saluzzo contrappongono il romanticismo ironico del fotoreporter siciliano alla freddezza…

21 Dicembre 2025 17:00
  • Mostre

La discontinuità come fattore di trasformazione. Le metamorfosi di Enrico David al Castello di Rivoli

Domani torno è la retrospettiva dedicata a Enrico David a cura di Marianna Vecellio. In corso fino al 22 marzo…

21 Dicembre 2025 15:08
  • Fotografia

Pordenone rilegge la fotografia d’autore in vista del 2027

La Capitale Italiana della Cultura 2027 inaugura il ciclo di mostre fotografiche dal titolo Sul leggere, celebrando Olivia Arthur, Seiichi…

21 Dicembre 2025 14:00
  • Fotografia

Other Identity #184, altre forme di identità culturali e pubbliche: Iness Rychlik

Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione, nel terzo…

21 Dicembre 2025 10:30