Dopo il grande successo di pubblico e critica registrato dalla mostra dedicata a Lanfranco Colombo (Milano 1924), capostipite di un ciclo che nei prossimi anni ospiterà i principali nomi della fotografia italiana, la Fototeca Comunale di Civitanova Marche – Centro Comunicazioni Visive dà il via ad una seconda serie di esposizioni, questa volta dedicate ai maggiori fotografi delle Marche.
Ad inaugurare questo nuovo percorso è la personale di Angela Montironi (Como, 1950). La Montironi, docente di Storia dell’arte moderna presso l’Università degli studi di Macerata e una delle più autorevoli fotografe della regione, espone a Civitanova opere inedite, frutto dei suoi innumerevoli viaggi in giro per il mondo, che le hanno permesso di dare vita ad un grande bagaglio di sensazioni e prospettive, che diventano immagini attraverso un uso attento e consapevole del mezzo fotografico.
“Esploratrice appassionata, sensibile al modello ulissiano di un’umanità sempre in ricerca, (…) Angela Montironi offre uno spaccato suggestivo, quasi un diario intimo e personale dei sentimenti e delle impressioni provate nel corso di quel viaggio ininterrotto che per decenni l’ha condotta per il mondo, lungo itinerari estranei al turismo di massa e indirizzati invece verso regioni spesso remote e marginali, dove lo spettacolo della natura e dell’arte si coniuga con condizioni di vita difficili e impegnative, che segnano in profondità l’esistenza degli abitanti”: così lo storico dell’arte Graziano Vergani introduce gli oltre trenta scatti della personale civitanovese.
Ad uno primo sguardo, ciò che prima di tutto attrae è il fascino dell’esotico, l’apertura su mondi lontani dall’ordinario vivere quotidiano, fatti di luci intense e colori affascinanti. L’obiettivo di Angela Montironi seleziona volti tra la folla rumorosa di Pechino, cerca uno sguardo tra le vie odorose di Bombay, staglia figure nitide sugli orizzonti d’Africa che tendono all’infinito.
Non ci sono schemi preconcetti tipici del mondo occidentale a guidare le sue esplorazioni culturali, non c’è l’imbarazzante confronto tra il noi e il loro. Alla base di ogni scatto c’è la rara capacità di immergersi nelle atmosfere locali, l’umiltà di lasciarsi guidare in nuove prospettive emozionali, per uscirne sazia di luci e sfumature fino ad allora inesplorate. Le calde luci dell’Africa possono allora dipingere, attraverso l’obiettivo, tutti gli ocra e i marroni di terre corpose e primigenie, tutti gli accecanti riflessi dorati delle sabbie del deserto. In questo sempre nuovo oceano di potenzialità espressive, l’occhio di Angela Montironi sceglie e seleziona senza dimenticare la sua profonda formazione artistica: ecco allora che emergono, attraverso percorsi forse a volte inconsci, i rossi sensuali di Tiziano, le composizioni pure della ritrattistica di Antonello da Messina e di tanti autori del primo quattrocento fiorentino.
francesca iacopini
mostra visitata il 15 luglio 2006
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