Categorie: marcheabruzzi

fino al 30.III.2008 | Massimiliano Orlandoni | Ascoli Piceno, Palazzo dei Capitani

di - 26 Marzo 2008
In bilico fra la sosta e l’azione. All’interno degli scavi archeologici in piazza del Popolo, ad Ascoli Piceno, si respira un’atmosfera sospesa. Nonostante la totale immobilità, si percepisce la grandezza del passato. I resti della civiltà romana sono resi accessibili mediante un sistema di passerelle, che consente di vederli dall’alto e passarvi attraverso.
In questo luogo suggestivo sono esposti i lavori di Massimiliano Orlandoni. Appesi alla parete o appoggiati direttamente sul pavimento antico, all’interno degli scavi, sono presenti oltre cinquanta tra lavori più datati e opere recenti. La mostra nasce come progetto da sviluppare in relazione al contesto espositivo. L’interesse di Orlandoni, infatti, è orientato verso il frammento, inteso come traccia di una memoria. Il passato, per l’artista, non è distante e muto, ma va costantemente interrogato. Nell’accostarsi a ciò che è rimasto, è possibile prendere coscienza del presente. L’esistenza, in questo modo, è percepita come una stratificazione di elementi.
La mostra, organizzata dalla Galleria Villa Picena, rientra nell’ambito di un’azione di promozione dell’arte sul territorio che ha quale obiettivo primario la conoscenza degli artisti provenienti da quelle stesse zone. Per tale ragione, l’attenzione è rivolta in modo specifico ad artisti marchigiani, con un occhio di riguardo verso i più giovani. Avvalendosi di spazi pubblici e privati la galleria, che inaugurerà la propria sede a giugno, intende sviluppare la propria attività attraverso collaborazioni sia in Italia che all’estero.

I lavori esposti da Orlandoni possono essere divisi in due serie. Una parte composta da lavori precedenti, come i notes, l’altra da site specific, pezzi studiati appositamente per il luogo che li accoglie. Il fatto che tra i due percorsi si sviluppi un discorso coerente, d’evoluzione, non è purtroppo di sostegno agli ultimi lavori, dove viene a mancare quell’equilibrio dinamico che l’artista esprime nei primi lavori. Tra le opere e il contesto avviene una sorta di fusione cromatica che non riesce a emozionare. È come se, osservando le opere recenti, si rimanesse in attesa di un punto d’attenzione che non arriva mai.
Nato come fotografo, al fianco di Mario Giacomelli, dal 2000 l’artista sperimenta il polimaterico. Alla fotografia lentamente, in maniera progressiva, affianca la pittura. Un’unione tra due mezzi che diventa, nelle sue opere, confronto problematico. Se, infatti, la superficie liscia della carta baritata sulla quale è emulsionata la fotografia si accosta alla materia, costituita dal colore, dalla polvere di marmo, dall’alluminio, il fine ultimo è il medesimo.

In questo processo, l’artista cerca di occultare la parte oscura, il nero. Un’operazione che lo porta a compiere una sorta di procedimento alchemico, dove l’uso del bianco può essere inteso come ricerca della luce, di un percorso spirituale.

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Orlandoni all’XI Festival della Fotografia di Bratislava

cristina petrelli
mostra visitata il 21 marzo 2008


dal 15 al 30 marzo 2008
Massimiliano Orlandoni – Opere recenti
a cura di Giovanna Bonasegale e Andrea Valentini
Palazzo dei Capitani – Scavi archeologici
Piazza del Popolo (centro storico) – 63100 Ascoli Piceno
Catalogo disponibile
Orario: da martedì a domenica ore 10-12.30 e 16.30-20
Ingresso libero
Info: tel. +39 0736892460; info@artevillapicena.com; www.artevillapicena.com

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