Giulio Paolini, Teogonia, 1982-2024, collage su tela rovesciata, supporto per disegni, riflettore, tela, 100 x 125 cm – h 144 x 84 x 125 cm. Courtesy l'artista e Alfonso Artiaco, Napoli
Arte Fiera, la più longeva tra le fiere d’arte italiane, torna a Bologna dal 6 all’8 febbraio 2026. Quest’anno, un cambiamento simbolico e significativo: Enea Righi, per il quarto anno, ricoprirà il ruolo di Direttore Operativo, mentre il critico d’arte e curatore indipendente Davide Ferri, per la prima volta sarà Direttore Artistico. Un cambio di passo che arriva dopo un’edizione 2025 solida sul piano delle presenze e del mercato, e che apre dichiaratamente a una fase di ridefinizione dell’identità della Fiera. Cosa sarà, il titolo scelto per Arte Fiera 49, appare pertanto come una vera e propria dichiarazione di intenti, che guarda al futuro senza rimuovere da esso il peso della storia. Fondata nel 1974, Arte Fiera continua a rivendicare un ruolo di snodo per il sistema nazionale, puntando su una struttura che tiene insieme il Novecento storico e le ricerche contemporanee.
L’edizione 2026 conta 174 gallerie, cui si aggiungono editori e istituzioni per un totale di 200 espositori (qui l’elenco completo). La fisionomia della Fiera rimane esplicitamente italiana, con il ritorno di realtà storiche che avevano segnato stagioni passate della manifestazione e l’ingresso di numerose gallerie alla loro prima partecipazione.
Con una Main Section che si muove dal moderno all’arte post-bellica – storici punti di forza della Fiera – fino ad arrivare al contemporaneo, Arte Fiera vede articolarsi accanto alla sezione principale cinque sezioni curate su invito. La novità più evidente è Ventesimo+, nuovo progetto per il padiglione del moderno affidato ad Alberto Salvadori e dedicato all’arte italiana e internazionale dall’inizio del XX secolo a oggi. Cambia nome e approccio anche la sezione fotografica – ora Fotografia e dintorni – curata da Marta Papini, che allarga lo sguardo alle contaminazioni tra media e generazioni. Tornano Multipli, per la prima volta curata da Lorenzo Gigotti; Pittura XXI, affidata a Ilaria Gianni; e Prospettiva, che sotto la cura di Michele D’Aurizio, continua a intercettare le ricerche delle nuove generazioni e delle gallerie emergenti o con un programma di ricerca.
Si rinnova anche il comitato di selezione, ampliato a sette membri in un’ottica di maggiore rappresentatività delle diverse anime della Fiera. Sul fronte delle collaborazioni, prosegue il dialogo con Fondazione Furla per il programma di azioni dal vivo. A questo proposito, a cura di Bruna Roccasalva, Direttrice Artistica della Fondazione, è stata scelta Chalisée Naamani per l’edizione 2026: l’artista sarà al centro di un intervento site-specific al Padiglione de l’Esprit Nouveau. A puntare un faro sulla relazione tra arte ed editoria sarà per il quinto anno consecutivo Book Talk, un ciclo di conversazioni dedicato ai libri d’arte realizzato in partnership con BPER e curato da Guendalina Piselli. LET’S WALK e LET’S TALK i due format video – il primo una novità, il secondo ormai consolidato – che raccontano la città e la manifestazione.
Tra le novità più rilevanti figura infine l’istituzione del Fondo Arte Fiera, un fondo di 100.000 euro sostenuto da BolognaFiere e Cosmoprof destinato all’acquisizione di opere esposte in Fiera, che si affianca al sistema articolato dei sette premi e riconoscimenti, confermando l’attenzione verso il sostegno concreto agli artisti e alle gallerie.
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