Come avviene la selezione delle opere all’incanto? Chi si occupa della ricerca, del catalogo, della valutazione? Quali sono i parametri per stimare un lotto, prima di assegnarlo al miglior offerente e poi disperderlo tra le pagine della storia? La Galleria Pananti Casa d’Aste risponde alle domande del grande pubblico con una web serie che rivela, ad uno ad uno, i dietro le quinte della casa d’aste fiorentina. Dove: sul sito, sul canale Youtube e sulla pagina Facebook della maison. I protagonisti: i membri di un’autentica famiglia toscana ripresi dalla macchina di Giovanni Piscaglia. Una famiglia conviviale, con il senso dell’umorismo, ma al tempo stesso pragmatica, guidata dalla passione per l’arte. Perché – lo sostiene il fondatore Piero Pananti – «l’arte migliora la vita. Serve a distrarti mentre percorri la vita vera».
Parola a Filippo Pananti, amministratore e direttore della casa d’aste: «Con la semplicità che ci appartiene, partiamo dalla nostra storia, che è quella di conoscenza maturata in Galleria, per aprire le porte di un mondo spesso chiuso e di nicchia». E aggiunge: «Attraverso queste brevi storie vogliamo coinvolgere un pubblico più ampio e giovane, portandolo con noi in questo affascinante viaggio che un’opera compie da quando entra in Galleria e prima di essere battuta».
Il mezzo: un linguaggio semplice, immediato, senza giri di parole, che strizza l’occhio ai collezionisti neofiti, ai giovani appassionati – ben lontani, a tratti intimoriti, dalla patina dorata che avvolge le major in giro per il globo. Un format a metà tra il reality show il documentario, che punta i riflettori su una realtà complessa, poco nota al di là degli addetti ai lavori. Una casa d’aste e galleria con un’attività più che cinquantennale, che ha curato mostre di De Pisis, De Chirico, Andy Warhol, Ottone Rosai ed è stata fin dall’inizio punto d’incontro di artisti come Nino Tirinnanzi, Mario Marcucci, Mino Maccari, Venturino Venturi. E che ora si svela, tra interviste e scene di vita reale.
C’è Piero Pananti, fondatore della galleria; c’è Filippo Pananti, amministratore e battitore che con passione e attenzione cura ogni passaggio dall’acquisizione alle stime, fino ai rapporti con personale e clienti; ancora, Emanuele Castellani, esperto di arte antica, che studia le condizioni delle opere, le attribuzioni e la composizione dei cataloghi; e poi Lorenzo Lippi, grafico e design che si occupa della grafica editoriale e coordina le vendite e i bilanci dal web. Nell’ultimo decennio l’imprenditore Ugo Colombo è entrato nella compagine societaria contribuendo alla sua internazionalizzazione. Insieme a loro professionisti e collaboratori seguono l’amministrazione, la segreteria, il magazzino, gli spostamenti delle opere, i rapporti con il pubblico. Per finire Marchino, il presidente onorario, e la bassotta Margot.
«Una casa d’aste è un punto ricettore per chi vuole affidare opere d’arte», commenta Emanuele Castellani, sul finire del primo episodio. «Noi non facciamo altro che gestire un materiale che ci viene proposto, riconoscendolo, per poterlo poi offrire sul mercato, con quelle caratteristiche e condizioni che possano essere le migliori possibili per la vendita dell’opera. In galleria c’è un lavoro di gruppo, di squadra, per cui quando il quadro entra viene schedato, riconosciuto e stimato, con l’obiettivo di creare un catalogo di vendita – vendita che sarà il nostro obiettivo finale».
Appuntamento online, con i retroscena – svelati – di Casa Pananti.
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