Antonio Negretti (detto Antonio Palma), Veturia impedisce a Coriolano di distruggere Roma alle porte della città. Courtesy of Van Ham
Dalla Scuola di Anversa all’Impressionismo francese, passando senza indugi per gli antichi maestri italiani. Nessun limite tra nature morte, ritratti austeri, grovigli di corpi, interni familiari. È un viaggio attraverso il tempo l’incanto di Van Ham del prossimo 15 maggio, l’appuntamento è a Colonia nel pieno rush delle aste internazionali. I protagonisti: Antonio Palma, Giovan Francesco Gessi, Giovanni Andrea Sirani, ma anche Paul Gauguin, Anthony Claesz II, Armand Guillaumin. «Abbiamo potenziato l’offerta di opere dell’Impressionismo internazionale, che vengono sempre più richieste e apprezzate», rivela a exibart il direttore di dipartimento Davide Dossi. «Tuttavia restiamo fedeli ai pilastri fondativi della nostra offerta: gli Old Masters e il buon Ottocento».
Si parte dal top lot, una grande tela di Antonio Negretti, detto Antonio Palma, realizzata probabilmente per un “portego” veneziano. «Proviene in effetti da Palazzo Sagredo a Venezia, ma non sappiamo se sia stata dipinta per questo luogo o se sia stata acquistata in seguito da un membro di questa famosa famiglia di collezionisti». Veturia e suo figlio Gneo Marcio Coriolano alle porte di Roma, il soggetto del dipinto, con un garbuglio di figure tratte dalle sculture di chissà quale antiquario veneziano. La stima: € 78.000-90.000.
Non solo, percorso a zig zag tra le proposte di Van Ham. Inclusa una raffigurazione della Madonna delle ciliegie da collocare nella bottega (o nella cerchia) di Joos van Cleve – tra i più importanti artisti della scuola di Anversa del XVI secolo. Un vero campionario di simboli da decifrare, a iniziare da quelle ciliegie emblema dell’amore di Cristo e del sangue versato sulla croce. Con un colpo di scena: l’analisi all’infrarosso ha rivelato un antico disegno di Eva e Adamo sotto la superficie della tavola. Due tesori in uno. Prezzo stimato: € 20.000-30.000. «Si tratta di opere straordinarie», commenta ancora Dossi, «opere pubblicate nella letteratura specifica oppure esposte in occasione di mostre monografiche. Quindi non si acquista soltanto una testimonianza della storia della cultura, ma al contempo si attua un investimento economico sicuro che dura nel tempo».
A proposito di vecchi maestri: troviamo Giovan Francesco Gessi – uno dei più noti allievi di Guido Reni – tra le fila dell’antico di Van Ham (€ 20.000 – 30.000); e ancora un San Paolo con il sacerdote Anania ad opera di Giovanni Andrea Sirani, allievo di Reni e padre della ben nota Elisabetta Sirani, qui già maturo, evidentemente consapevole della produzione di Guercino (€ 45.000 – 65.000). Poi un salto in avanti nel tempo, in là nello spazio, un esotico Paul Gauguin dal titolo Parau Hanohano, stimato fino a € 70.000. La peculiarità? La firma in basso a sinistra con il sigillo xilografico PGO. Di quei monotipi che, pieno di entusiasmo, il pittore esponeva e regalava ad altri artisti nel suo studio, e di cui oggi sopravvivono pochissimi esemplari. «Non mi stupirebbe se arrivasse a triplicare la stima di partenza», dichiara a exibart il direttore Dossi. L‘esito finale il 15 maggio, sotto il cielo di Colonia.
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