La Foire internationale d’art contemporain lancia con successo la sua 47a edizione al Grand Palais Éphémère con 171 gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, tra cui cinque di Design, 19 solo show, 12 duo show e 10 gallerie emergenti fino al 24 ottobre. Non manca la seconda edizione della FIAC Online Viewing Rooms che accoglie sia le gallerie presenti fisicamente che una quarantina online. Presenti le gallerie più emblematiche del panorama internazionale come Paula Cooper, Gagosian, Gladstone Gallery, Marian Goodman, Daniel Templon, Thaddaeus Ropac, Nathalie Obadia, Perrotin.
Belle le proposte delle italiane come Vistamare/Vistamarestudio che accoglie il duo composto da Rosa Barba, con nuove creazioni come Uncertain Theme (le sue opere vanno da 45mila e 60mila euro), e diversi quadri di Ettore Spalletti (1940-2019) venduti a 120 mila euro ciascuno. La galleria espone alcune tra le ultime opere dell’artista abruzzese, presentato per la prima volta alla fiera dopo la sua scomparsa.
La Tornabuoni Art presenta grandi artisti come Fontana o Mario Ceroli tra cui Squilibrio (1988, 7/9), un bellissimo bronzo ispirato all’uomo vitruviano di Leonardo da Vinci. La Mazzoleni accoglie diverse opere di Marinella Senatore come foto e collages, vedi la serie Can one lead a good life in a bad life? (2019), vendute tra 8mila e 11mila euro, ma anche bellissime tele a 18mila ciascuna. L’artista è inoltre presente nella FIAC Hors Les Murs con Alliance des Corps, un’installazione a 30mila euro.
Raffaella Cortese presenta tra l’altro Double Hex (2004), un bel lavoro di Kiki Smith; troviamo anche Apalazzo, Massimo De Carlo, Galleria Continua, Alfonso Artiaco, Victoria Miro, P420, SpazioA, ZERO… e la Cardi. Mentre tra le gallerie online ci sono la Tucci Russo, Clima, A arte Invernizzi e la Massimo Minini. Nel settore Jeunes Galeries è accolta la milanese Martina Simeti che porta il duo Real Madrid e la loro serie Scape (2021), delle teche di plexiglas contenti della chincaglieria dorata.
I corridoi del Grand Palais Éphémère, che ha raddoppiato lo spazio in occasione della fiera, sono gremiti di pubblico, e in diversi stand non mancano proposte originali come formati atipici. Vedi gli incredibili diorami in miniatura di Curtis Talwst Santiago della serie Infinity dove, all’interno di minuscole scatole di gioielli antichi e recuperati, si parla di storie di migrazione e colonialism; o la grande installazione presso la galleria parigina In Situ – fabienne leclerc, dove Ramin Haerizadeh, Rokni Haerizadeh e Hesam Rahmanian hanno letteralmente invaso lo spazio con dipinti, video, oggetti e libri, restituendo uno stand coloratissimo e intrigante – una vera immersione nel loro universo creativo. Si può acquistare uno dei lavori a poco più di 11mila euro.
C’è anche la Brancacci Chapel (271 x 179 cm) di Thomas Bayrle presso la berlinese neugerriemschneider, una stampa in scala che copre interamente le pareti interne e esterne dello spazio. L’artista, pioniere della Pop Art tedesca, per questo progetto ha attinto agli affreschi di Masaccio e Masolino da Panicale presso la cappella Brancacci. In questo lavoro le scene sono state trasformate con la tecnica della super-forms, un metodo di rappresentazione che Bayrle ha sviluppato negli anni ’60 in cui impiega ripetizioni di motivi pittorici per farne un’immagine complessiva.
Troviamo anche pittura, video e foto, come presso la spagnola NoguerasBlanchard, con una serie di sei fotografie in bianco e nero (1972/2020, 5/12) di Ana Mendieta, dove l’artista è ritratta durante una performance intorno agli archetipi femminili. La serie è venduta a 6mila euro. Belli i quadri di Françoise Pétrovitch presso la galleria parigina Semiose, artista che ha vinto il Prix de dessin 2021 della Fondazione Daniel et Florence Guerlain. La Jousse Entreprise presenta – dopo una mostra personale presso la galleria – Simon Martin (1992), un giovane artista esposto per la prima volta alla FIAC con una serie di quadri olio su tela di medio e grande formato, tra i 10mila e 24mila, questi sono stati venduti tutti il giorno del vernissage.
Presso la Guillermo de Osma di Madrid diversi lavori di Christo (1935-2020), quali Packed tree (1968) o The Wall (1973), sul progetto di impacchettamento delle mura aureliane. Sono trentadue le new entry, in cui troviamo la Christian Berst art brut con un solo show di Luboš Plný che porta qui una serie di disegni anatomici. Ricordiamo che l’artista ceco è fra le maggiori figure dell’arte contemporanea brut, è stato inoltre esposto nel padiglione centrale della Biennale di Venezia nel 2017. Le sue opere sono vendute tra i 22mila e i 65mila euro.
Ogni anno la FIAC propone un programma artistico a ingresso gratuito che comprende FIAC Hors Les Murs, ma anche un festival di performance che quest’anno vede l’anteprima di Memoria di Apichatpong Weerasethakul, un film premiato all’ultimo festival di Cannes, mentre tra le conferenze quella con Zineb Sedira, artista che rappresenterà la Francia alla prossima Biennale di Venezia.
Effervescente e sorprendente, la FIAC allarga il cerchio dei compratori di opere d’arte grazie a prezzi accessibili, ciò che rappresenta per molti una possibilità di diventare futuri collezionisti e sostenitori di nuovi talenti.
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