Valérie Belin_Still Life with mirror_2014_copyright Valérie Belin, courtesy Galerie Nathalie Obadia Paris_Brussels 19.14.36
Torna Photo London, la super fiera che celebra il mezzo fotografico in tutte le sue forme, con il passato e il presente – e uno sguardo al futuro – della fotografia internazionale. Dove? Alla Somerset House. Quando? Dal 16 al 19 maggio. Svelati gli highlights dell’edizione 2024, la numero nove: ovviamente una lunga lista di gallerie da tutto il mondo, sparpagliate tra la Main Fair e la sezione Discovery dedicata agli emergenti («è sempre stata, per me, l’area più eccitante della fiera, è quella in cui puoi trovare cose mai viste prima», rivela la curatrice Charlotte Jansen). Ma anche una serie di mostre organizzate in occasione della fiera, ve ne anticipiamo qui tre, in attesa del gong del via.
Prima fra tutte la solo exhibition di Valérie Belin, Photo London Master of Photography 2024, che presenta l’esposizione Silent Stories. Vale a dire tre decenni di opere di Belin, che riflettono un’iconografia deliberatamente silenziosa attraverso immagini che – nelle parole della loro creatrice – «non sono né narrative né documentarie e non raccontano storie particolari, ma sono pensate per essere viste come lo specchio di finzioni senza parole».
«Il lavoro dell’acclamata fotografa francese Valérie Belin», spiegano ai fondatori della fiera, Michael Benson e Fariba Farshad, «si colloca in modo intrigante all’intersezione tra arte e fotografia. Nel corso della sua carriera, la sua produzione di immagini ha ottenuto un significativo riconoscimento internazionale. È rappresentata in molte importanti collezioni private e pubbliche in tutto il mondo. Nel 2015 è stata la prima donna a vincere il Prix Pictet. La serie vincente Still Life rappresenta il suo approccio, con la disposizione di oggetti di consumo a basso costo in composizioni elaborate che riecheggiano i classici dipinti vanitas e memento mori. In questo momento del nostro sviluppo, Il brillante e giocoso mix di arte e fotografia di Valérie la rende l’ideale Master of Photography».
Riflettori puntati sulla fotografia francese con The Magic Art of French Calotype. Paper Negative Photography 1846-1860, la mostra a Photo London 2024 curata da Robert Hershkowitz. Il titolo fa riferimento a una dichiarazione di Francis Wey del 1851: «La fotografia raggiunge una magia che né la pittura né il disegno avrebbero potuto raggiungere», diceva.
È il curatore Hershkowitz a svelare i primi dettagli dell’esposizione: «Quando, alla fine degli anni’70, la ricerca e l’acquisizione di fotografie di pregio divennero la passione comune di un gruppo molto eterogeneo di persone esperte d’arte e di musei americani e canadesi, le prime fotografie francesi in negativo su carta divennero quelle più desiderate, le immagini le più intriganti dal punto di vista intellettuale, le stampe le più deliziose». E aggiunge: «Questa mostra introduce al pubblico britannico questo corpus di opere fotografiche, quasi inesistente nelle istituzioni britanniche, con forse qualche decina di esemplari sepolti tra centinaia di migliaia di esemplari britannici, mai esposti».
Mostra numero tre. La Deutsche Börse Photography Foundation presenta un’esposizione in occasione del 25° anniversario della sua collezione – una delle più rinomate collezioni internazionali di fotografia contemporanea, che comprende oltre 2300 opere di 160 artisti provenienti da 35 Paesi, giusto per rendere l’idea.
Curata da Anne-Marie Beckmann, direttrice della Deutsche Börse Photography Foundation, e da Renée Mussai, curatrice e studiosa indipendente con sede a Londra e membro del Consiglio consultivo della Fondazione, See/Change – Art Collection Deutsche Börse @25 presenta le posizioni artistiche attuali e le recenti acquisizioni incentrate sul tema della condizione umana. I protagonisti: nomi come Daniel Jack Lyons, Mohamed Bourouissa, Vanessa Winship, Sim Chi Yin, Marvel Harris e Sabiha Cimen. I temi: questioni importanti come la soggettività e la libertà, i cambiamenti ambientali e climatici, l’attivismo comunitario, la migrazione, la trasformazione e l’autostima, attraverso una lente internazionale, metteranno in luce la diversità della collezione in continua crescita, con un’attenzione particolare ai ritratti di persone e luoghi.
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