Gian Paolo Barbieri Yolande Gillot in Genny by Gianni Versace Milano 1978
Dall’estetica decostruttiva e concettuale di Virgil Abloh, protagonista indiscusso della moda globale contemporanea all’esplorazione della bellezza dell’adolescenza femminile, passando per la comunicazione e identità della moda italiana. Tre mostre che ci faranno sicuramente riflettere mettendo a confronto linguaggi e generazioni.
Nel giorno del suo compleanno, il 30 settembre, apre al Grand Palais la prima grande retrospettiva europea dedicata a Virgil Abloh (1980–2021), mente visionaria dietro Off-White e direttore creativo di Louis Vuitton uomo. La mostra, curata da Chloe Sultan e Mahfuz Sultan, è una dichiarazione d’intenti: portare il pubblico dentro la mente e i “codici” creativi di uno dei designer più influenti del XXI secolo. Attraverso oltre 20.000 oggetti, tra prototipi, schizzi, abiti, scarpe, video, grafiche e progetti architettonici, The Codes svela la complessa rete interdisciplinare che caratterizzava la sua pratica. Non solo moda, ma anche musica, pubblicità, tipografia, arte e cultura nera americana. La mostra si inserisce in un più ampio progetto dell’Archivio Virgil Abloh™️, che punta a rendere accessibile il pensiero e l’eredità del designer a creativi e studenti. Con il sostegno di Nike e della Virgil Abloh Foundation, l’esposizione sarà accompagnata da talk, performance, workshop e pubblicazioni.
“Questa mostra è il primo capitolo. È una lettera d’amore a Parigi, la città che più ha ispirato Virgil”, ha dichiarato Mahfuz Sultan. E ha concluso Shannon Abloh: “Attraverso l’Archivio, Virgil continuerà a essere fonte d’ispirazione per la comunità creativa e il mondo intero”.
Dal 7 settembre 2025, il MoMu – il Museo della Moda di Anversa presenta GIRLS. On Boredom, Rebellion and Being In-Between, una mostra che esplora la complessità e la bellezza dell’adolescenza femminile. Il progetto si interroga su come la ‘girlhood’ sia stata rappresentata nella storia dell’arte e della moda occidentale, spesso come fase transitoria e fragile, e su come oggi possa diventare lente interpretativa della cultura visiva contemporanea.
Attraverso una selezione interdisciplinare che include arte visiva, fotografia, cinema, moda e design del costume, la mostra sfida gli stereotipi tradizionali e abbraccia una visione più ampia, inclusiva e politica dell’essere ragazza. GIRLS è anche un progetto partecipativo, realizzato in dialogo con adolescenti contemporanee e aperto alla comunità LGBTQIA+.
In mostra, opere di: Louise Bourgeois, Veronique Branquinho, Sofia Coppola, Edgar Degas, Chopova Lowena, Jenny Fax, Robert Gober, Lauren Greenfield, Iris Häussler, Martin Margiela, Alice Neel, Simone Rocha, Harley Weir, Juergen Teller, Ashley Williams e molti altri. Curata da Elisa De Wyngaert, con una sezione filmica a cura di Claire Marie Healy, design della mostra firmato da Janina Pedan e grafiche di Paul Boudens.
Più che una mostra, un viaggio lungo cinquant’anni nell’evoluzione del gusto, della comunicazione e dell’identità italiana attraverso la lente della moda. La Fondazione Magnani-Rocca apre il 13 settembre le sue sale al potere seduttivo della pubblicità fashion made in Italy. Il titolo è già un manifesto: Non avrai altro stile all’infuori di me, evocazione provocatoria dello storico slogan di Jesus Jeans. In mostra oltre 300 opere tra manifesti, figurine Fiorucci, spot, fotografie, riviste, installazioni video e gadget pubblicitari. Un racconto che parte dalla grafica illustrata del dopoguerra fino ai rivoluzionari spot Benetton firmati da Oliviero Toscani.
Il percorso, curato da Dario Cimorelli, Eugenia Paulicelli e Stefano Roffi, affianca i grandi nomi della fotografia italiana – Giampaolo Barbieri, Giovanni Gastel, Maria Vittoria Backhaus – alle grafiche iconiche di Gruau, Sepo, Grignani, Crepax, Lora Lamm. Tra i marchi protagonisti: Armani, Versace, Moschino, Fendi, Zegna, Fiorucci, Ferré, Gucci, Max Mara. Una sezione è dedicata agli spot cult – da Carosello ai videoclip anni ’90 – con contributi dell’Archivio Generale Audiovisivo della Pubblicità Italiana e materiali dell’Archivio Storico Barilla.
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