18 giugno 2010

fino al 26.VI.2010 out&Theis Venezia, Galleria Contemporaneo

 
L’arte come momento di relazione da innalzare al cubo. Sino a farsi proposta di pianificazione del territorio. Theis e Out mettono in atto una ricerca di trasformazione urbana. Utopica?

di

Scendere dal piedistallo. Parola d’ordine di una pratica
artistica che pretende di riconquistare all’arte gli spazi della socialità,
suggerendo possibilità di inter(cre)azione che possano diffondersi nel tessuto
urbano, attraverso una partecipazione non episodica.

L’arte di Bert Theis (Lussemburgo, 1952; vive a Milano e Lussemburgo) si
inserisce da sempre all’interno di questo progetto. Ad esempio con la Philosophische
Platform

presentata allo Skulptur Projekte del 1997, una piattaforma di assi bianche in
legno, dall’estetica minimalista, che era stata lasciata al completamento
funzionale da parte degli spettatori/abitanti dello spazio che circoscriveva,
senza imporre alcuna lettura o comportamento.

La mostra presso la Galleria Contemporaneo segue alcuni passaggi
significativi della sua opera, scegliendo significativamente di dedicare
l’esposizione non soltanto all’artista, ma anche a una sua particolare
creazione, Out, acronimo inglese di un vero e proprio ufficio dedicato alla
trasformazione urbana.

L’interesse per il contatto fra l’arte e la vita riguarda
anche il rapporto tra lo spazio urbano e la natura. Quest’ultimo viene indagato
attraverso alcune “visioni”, come nel video a due canali Fuad Labord
, dove si confronta una giungla
reale con la sua trasposizione urbana. Nella prima, la videocamera si muove
incessantemente nel fitto di una foresta, mentre la seconda viene rappresentata
nella sua grigia immobilità. Oppure come nei collage fotografici che presentano
il centro di Tirana e quello di Milano avvolti da un verde rigoglioso, anche se
più che promesse di un futuro alternativo sembrano immagini successive alla
fine della nostra civiltà.

out&Theis - veduta della mostra presso la Galleria Contemporaneo di Mestre, Venezia 2010
È difficile valutare quale sia la quota di utopia presente
nei progetti dell’artista lussemburghese, soprattutto per quanto riguarda
quella sua creazione che ha preso fin dall’inizio vita autonoma: Out, ovvero Office
for Urban Transformation. Si tratta di un progetto nato all’interno della mobilitazione
del quartiere Isola di Milano in opposizione all’abbattimento della Stecca
degli Artigiani e la costruzione di edifici sui vicini giardini e contro la
grentificazione dell’area.

Nelle due sale dedicate ad Out si ripercorrono – con
presentazioni, video, fotografie, gadget e progetti – otto anni di opposizione.
L’elemento simbolicamente più significativo è un semplice tavolo con il logo
dell’ufficio, circondato da alcune sedie. Perché Out
si è costituito come un vero e
proprio luogo d’incontro e discussione, un ente collettivo nato dalla presa di
coscienza dell’importanza del confronto interdisciplinare, tra artisti, non
artisti, associazioni, per cercare di trovare proposte alternative.

out&Theis - veduta della mostra presso la Galleria Contemporaneo di Mestre, Venezia 2010
Il lungo percorso raccontato rende difficile parlare dei
materiali presentati come semplici documenti che attestano la sconfitta di un
progetto irrealizzabile. Perché partecipando di una doppia natura, artistica e
sociale, testimoniano la possibilità dell’arte di spogliarsi del proprio
carattere elitario per farsi collante sociale, in grado di portare una comunità
a riconoscersi in quanto tale.


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stefano mazzoni
mostra visitata il 12 giugno 2010


dall’otto maggio al 26 giugno 2010
Out&Theis.
Office for Urban Transformation & Bert Theis

Galleria Comunale Contemporaneo

Piazzetta
Olivotti, 2 (zona Mestre) – 30171 Venezia

Orario: da
martedì a sabato ore 15.30-19.30

Ingresso
libero

Info: tel./fax
+39 041952010; info@galleriacontemporaneo.it; www.galleriacontemporaneo.it

[exibart]

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