22 giugno 2010

fino al 17.X.2010 Mendini>Depero Rovereto (tn), Casa Depero

 
Mendini in visita da Depero. Fianco a fianco opere lontane nel tempo ma vicine nella poetica. Quando due maestri fanno una rimpatriata, ne hanno di cose da raccontarsi...

di

È
sicuramente un buon momento quello che sta vivendo Alessandro Mendini
(Milano, 1931): è tornato alla
guida di Domus

e non si contano i progetti e le esposizioni a lui dedicate in giro per
l’Europa, non ultima la retrospettiva al Marca di Catanzaro. In quest’agenda
fittissima, il progetto presentato alla Casa d’Arte Depero assume addirittura i
caratteri di un coronamento. Gli oggetti del designer milanese si trovano
infatti a dialogare con le opere e gli arredamenti di Fortunato Depero
(Fondo, Trento, 1892 – Rovereto,
1960), in un colloquio scherzoso intriso di riferimenti storico-artistici,
rimandi e analogie.

La
soddisfazione di Mendini si coglie nelle poche parole, dense di passione, con
cui commenta in conferenza stampa l’invito a “soggiornare” in Casa Depero per
qualche tempo. La passione per la grande pittura italiana del novecento (Savinio
, de Chirico, Funi, Carrà) Alessandro Mendini - Zabro - 1984 - legno laccato e serigrafato - cm 137x93x50 - coll. Alchimia, prod. Zanottada cui si muove la sua opera lo
porta ad accettare con grande coinvolgimento emotivo l’occasione di vedere la
propria produzione a contatto con quella di uno dei maggiori esponenti di
quella tradizione.

Non
bisogna però pensare che si tratti di un semplice omaggio o di una
celebrazione. Al contrario, in perfetto spirito futurista, le due personalità
si rapportano tra pari in un lavoro di “sistematizzazione dei segni storici
nella contemporaneità

(il lavoro di taglio e rammendo già inscritto nel nome di Mendini) che approda
a risultati inattesi.

Per
questo il piccolo strappo alla regola che porta le opere temporanee in tutti i
locali del museo, e non solo all’ultimo piano come nell’idea originale di
Depero, è funzionale al faccia a faccia tra le due poetiche. Così le grandi
tarsie di panno del roveretano guardano negli occhi quelle più sintetiche e
astratte del milanese, il divano Murillo
si siede davanti alla locandina di Balli
Plastici
e nuovi
soprammobili kitsch-divisionisti fanno capolino sui tavoli in buxus dell’arredo
originale.

Oltre
alle opere site specific anche pezzi storici, a testimoniare che non si tratta
certo di un amore dell’ultimo minuto, ma che le analogie tra i due risalgono a
molto tempo fa, già metabolizzate da Mendini nell’autonomia del suo ironico
eclettismo.

Alessandro Mendini - Per Depero 3 - 2010 - tarsia in panno - cm 210x250 - courtesy Galleria Paolo Curti/Annamaria Gambuzzi & Co., Milano
A questo punto ci si può domandare da dove scaturisca
l’estrema comunicabilità tra i lavori dei due maestri, che lungo il percorso
espositivo si tengono a braccetto come due vecchi amici, passeggiando tra
linguaggi, tecniche e materiali. È dovuto alla grande influenza di Depero sull’arte
e sul design del Novecento? Alla capacità di Mendini di citare e rielaborare
qualsiasi linguaggio della tradizione modernista? O a una pura affinità
elettiva stampata nel loro Dna?
In
definitiva, poco importa: tra questi oggetti dall’aura metafisica e
carnevalesca, si sta proprio bene. E questo è sufficiente.

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gabriele
salvaterra

mostra
visitata il 7 maggio 2010


dal
7 maggio al 17 ottobre 2010
Mendini>Depero
a
cura di Gabriella Belli e Nicoletta Boschiero
Casa
d’Arte Futurista Depero

Via Portici,
38 – 38068 Rovereto (TN)

Orario: da
martedì a domenica ore 10-18; venerdì ore 10-21 (dal 1° giugno al 31 agosto
ore 12-20)

Ingresso:
intero € 6; ridotto € 4

Catalogo Silvana Editoriale
Info: tel. +39 0464431813; info@mart.trento.it; www.mart.trento.it

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