09 maggio 2011

Bonito Oliva a Sgarbi: “La tua Biennale é come Arcore”

 

di

Achille Bonito Oliva

Sabato pomeriggio scorso alla fiera di Roma, The Road to Contemporary Art, Achille Bonito Oliva ha presentato insieme agli studenti della Luiss Guido Carli il progetto di una mostra che si terrà a fine settembre al Museo Andersen di Roma. Durante l’evento il critico napoletano è stato intervistato e fra una domanda e l’ altra si è arrivati al punto cruciale: il Padiglione Italia presentato alla Biennale di Venezia da Vittorio Sgarbi. Bonito Oliva non le ha mandate certo a dire e ha paragonato il padiglione d’arte al “padiglione di Arcore” in cui starlette, parenti e amanti vanno avanti senza particolari lodi. Questo “tentativo di inflazionare l’arte contemporanea”, secondo il critico, sarebbe portato avanti da Sgarbi, che “non ha amore verso l’arte contemporanea, non rappresenta una figura curatoriale, non ha esperienzà né conoscenza specifica dell’arte di oggi…”. Insomma non ci va per il leggero e rincara la dose definendo la Biennale “un’operazione necrofila, quantitativa e dispersiva di risorse pubbliche”.To be continued…. (a cura di giulia fontani)

[exibart]

10 Commenti

  1. (BONITO OLIVA)(VITTORIO SGARBI)IL PADIGLIONE ITALIA-BIENNALE DI VENEZIA Nota CriticaCritici (sintetica) di Vittorio Del Piano & Arte-Pura

    Mi complinento, e congratuliamoci anche per & con la nota di Giulia Fontani.
    _______________________________________________

    SINTESI “CRITICACRITICI” di Vittorio Del Piano da GROTTAGLIE-TARANTO/Puglia(10/05/20011.
    E-mail: delpiano.artepura@libero.it

  2. A VENEZIA… OVVIAMENTE! (59)
    http://www.facebook.com/note.php?created&&note_id=10150192775563473

    A Venezia la collateralità espositiva Biennalizzata & Biennalizzante è costituita da un logo venduto a caro prezzo come marchio di qualità da LaBiennale, agli organizzatori e promotori di esposizioni personali e collettive realizzate e inaugurate in concomitanza con la Mostra Internazionale dell’Arte, con licenza di riprodurlo su ogni stampato e annuncio pubblicitario. E’, quindi, un business e nient’altro che un business, gestito da un’agenzia fiduciaria che per la Biennale 2011 ha realizzato così l’incasso di 22.000 euro per ognuna delle 37 expo collaterali (784.000 il totale lordo). Unico costo a carico dell’agenzia l’acquisto preventivo di una quantità di copie del catalogo a prezzo scontatissimo per gli omaggi dovuti ai massmedia e agli accreditati illustri.

  3. In effetti ha ragione ABO… In questo meeting di catafalchi viventi, la più ghiotta occasione per un artista esordiente è quella di partecipare al bunga bunga…

  4. La Biennale di Venezia è anzitutto dal 1985, data di inizio di questo lungo cammino attraverso la storia dell’arte quel luogo -contenitore dove si sono confrontati gli inizi e gli sviluppi delle nuove tendenze di arte e dei loro artisti segnano quindi un nuovo percorso -guida da seguire e da attingere il proprio pensiero creativo .
    Quindi all’inizio del XXI secolo è letteralmente da condannare la presenza delle tre tele di Tintoretto che è solo cattiva ” Cipria ” e ambigua e inadeguata presenza in un luogo dove l’arte contemporanea può solamente dialogare con l’arte contemporanea e non di certo con un Tintoretto che anche se emana luce come ha detto la curatrice tanto applaudita in relazione alla tematica della Biennale è una luce così lontana nel tempo delle arti che dequalifica lo stesso artista con le sue opere . E poi , diciamolo con limpidezza al caro Sgarbi , che questo grande Supermercato delle arti che ha voluto creare sarà un grande ” Gioco Di Fuoco pirotecnico ” colmo di colori squillanti e disegni molto belli ma anche pieno di balle !…
    Vorrei dire dell’altro , ma preferisco voltare le spalle a questa Biennale e iniziare a camminare verso un’altra ” meta ” ….

    felice sanfilippo

  5. Fa benissimo Sgarbi a presentare le più svariate forme artistiche contemporanee e non limitarsi al ristretto club di tipo torinese. Se ne sentiva il bisogno. La levata di scudi contro il critico dimostra quanto questo bel mondo teme per le proprie posizioni e i propri privilegi.

  6. Non so cosa produrrà dal punto di vista artistico questa Biennale, temo non possa arrecare maggior danno rispetto a quelli già fatti. Il vero scandalo del mondo delle arti visuali è l’assoluta mancanza di trasparenza e verificabilità, pienamente daccordo su una certa politica del “club” assolutamente cara al Piemonte ed ancor più a Torino che qualcuno ama definire d’origine “Sabauda” forse per dar romanticismo ad una dinamica che di romantico non ha nulla. Di sicuro Sgarbi ha come merito quello di manifestare il proprio dissenso, caratteristica ormai abbandonata dalla maggior parte della classe creativa troppo presa da colazioni in salotti che determinano il valore del proprio fare. Se storicamente l’anadamento delle arti ha determinato in modo direttamente proporzionale quello del procedere umano, direi che il 2012 è giunto da tempo, ormai “… il Re è nudo…”

  7. Il jet set Torinese dell’arte ha come modello l’America e si sogna di realizzare la Moma càuda (Moma in salsa Torinese). Sgarbi invece concepisce l’arte come laboratorio aperto a tutto campo e non solo come ortodossia e servilismo al PS1.

  8. concordo completamente con Pittore. continuate a tenerci aggiornati, questi argomenti aiutano molto a riflettere ed approfondire.

  9. Nemmeno A.B.O. “ama” l’arte contemporanea, i presupposti della transavanguardia ne sono la prova. Sgarbi ha detto tanto e troppo ma non ha creato niente in merito.

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