11 novembre 2002

fino al 15.XI.2002 Christian Frosi Piacenza, Galleria Zero

 
Dopo ExIt alla Fondazione Re Rebaudengo di Torino, Christian Frosi presenta la sua prima mostra personale. Tre nuovi progetti in apparenza formalmente slegati ma sostenuti da una precisa intenzionalità…

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La Galleria Zero Arte Contemporanea di Piacenza apre la stagione con la prima personale del giovane Christian Frosi (Milano, 1973) la cui trama concettuale, sottile ed intricata, si dipana in tre progetti, volutamente distanti tra loro, ma dotati di una stessa sensibilità e in grado di mettere in luce una poetica profonda. Public Enemy è un piccolo dipinto ad olio incorniciato come fosse un quadretto kitsch, dai colori accesi e una prospettiva inverosimile, commissionato da Frosi a due illustratrici che hanno dipinto l’ultimo frame di un video da lui precedentemente girato: la documentazione di un vano tentativo di costruire un’architettura verticale con hula-hop e un tubo di plastica. Il risultato finale ritratto è l’inevitabile fallimento del gesto. Le azioni di cui l’artista si fa carico ‘non concludono’, sono celibi, non portano a nulla, Christian Frosi sono perdenti come quelle del Loser di Beck o dell’inetto di Pirandello libere, non convenzionali e nutrono, irrobustendola, l’estetica di Frosi apparentemente così immateriale e precaria.
Ben vengano, allora, gli sperperi di energie fisiche (nel video Cinque Minuti realizzato con Massimiliano Buvoli assistiamo, per esempio, alla costruzione di un grosso anello con del materiale facilmente deperibile, poi abbandonato in campagna), azioni non-sense, attese lunghe e vane; ben venga soprattutto la consapevolezza di dare un senso diverso alle cose, condizione esistenziale, che per Frosi diventa trascendentale e funzionale a svolgere una pratica artistica formalmente precisa ed essenziale, declinata secondo una cifra stilistica mutevole. Una poetica che si rivolge ai meccanismi sociali di aggregazione giovanile (spesso accade di lavorare in gruppo con altri artisti milanesi come Buvoli, Grimaldi, Tuttofuoco, Previdi o con musicisti), all’architettura, alla scultura (il primo video realizzato nel 2000) come al contesto urbano. P è una composizione grafica di una serie di frames estratti dal video C realizzato in occasione di ExIt a Torino. In realtà però, ironia della sorte, Frosi non ha avuto il tempo di riprendere con la videocamera l’autonegozio parcheggiato davanti alla Fondazione poiché dei vigili lo hanno rimosso immediatamente per occupazione abusiva di suolo pubblico. La soluzione è stata allora di farlo arrivare sotto lo Stadio delle Alpi dove lo ha poi parcheggiato: le immagini documentano le varie modulazioni del meccanismo di apertura dell’autonegozio.
Christian FrosiL’interesse per il design emerge, invece, con T1 e T2 due serie da 15 mensole in compensato, fatte a mano e pertanto imperfette, così strette che in realtà non potrebbero avere alcuna funzione: moltiplicarle all’infinito sarebbe impossibile, fallimentare, tanto vale allora realizzarne di volta in volta alcune in base alla disponibilità dello spazio espositivo. Christian Frosi si avvale di immagini e oggetti concettualmente saturati da cui distilla un valore residuale e mette in moto una pratica artistica mobile, capace di procurare slittamenti di senso comune e attivare una polisemia linguistica sfaccettata ed imprevedibile.

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‘Christian Frosi’
Piacenza, Zero Arte Contemporanea, Via Scalabrini n°8 (zona centrale)
Periodo: dal 5.X al 15.XI 2002
Orari: dal martedì al sabato, dalle 15:30 alle 19:30
Info: tel.+39 0523.315479, mail. zeroartecontemporanea@hotmail.com


[exibart]

4 Commenti

  1. frosi è un grande l’apparire formalmente slegato ma non esserlo è una figata soprattutto se l’Artista li lega da una precisa intenzionalità
    firmato tafazzi

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