05 giugno 2003

fino al 6.VI.2003 Pitture di metafora – Valerio Adami Loano (sv), Palazzo Doria

 
Tra pop art e metafisica. La pittura di Adami, artista che appartiene alla stagione delle scuole pittoriche del dopoguerra italiano, è in mostra nel cinquecentesco Palazzo Doria Protagonista di una serie di eventi che si pongono come anteprime di Genova 2004…

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Pitture di metafora, curata da Sandro Parmiggiani cerca di svelare i segreti di una pittura, quella di Valerio Adami (1937), che si associa aspetti differenti e in apparenza contrastanti per definire una nuova visibilità dei temi mitici e allegorici che da sempre hanno costituito i contenuti della pittura.
Buon viaggiatore e grande tessitore di scambi con artisti, scrittori e musicisti (Fuentes, Paz, Buzzati, Calvino, Tabucchi, Derrida, Nono, Berio, Eco, Piano), Adami offre nella sua opera una duplice riflessione che riguarda il rapporto tra disegno e pittura e quello tra linguaggio mitologico e popolare. Anch’egli, come Warhol, sembra subire il fascino dalle tavole per bambini, quelle dai disegni molto semplici che una volta riempiti di Valerio Adami - Pentesilea 1994 acr su tela 195x265 part colore mostrano la composizione. Le opere di Adami condividono questo linguaggio di base, semplice, piatto, lineare e molto attento agli equilibri che si giocano in superficie, come tra le tessere di un mosaico.
Membro del Collège International de Philosophie, Adami ha fondato a Meina, cittadina sul Lago Maggiore, la Fondazione Europea del Disegno. La linea è l’origine di tutto. Nelle sue tele il disegno preparatorio non scompare ma si esalta, diviene la nervatura che sostiene i colori e assembla con rigore gli spazi compositivi dei dipinti. Usando questo linguaggio semplice e accattivante, dovuto all’uso non naturalistico dei colori, le tele di Adami si popolano di contenuti del tutto inconsueti, di simboli a volte surreali che sono la personale rilettura della mitologia. A fianco a ciò Adami mette in opera, come sulla scena di un teatro d’ombre o di marionette, i temi dell’ineffabile: la morte, l’amore, i sentimenti e le grandi passioni, hanno dimora in una pittura metafisica che sembra azzerare le coordinate spazio temporali per costruire scene archetipiche che diano la parola a quel senso di smarrimento che fa parte delle nostre esperienze piùValerio Adami autentiche. Non sono esclusi ricordi personali e ritratti di amici che entrano nella produzione fortemente connotata da uno stile che appare in assoluto equilibrio, nato maturo e stabile come la colonna di un tempio.
Come fa notare il curatore Sandro Parmiggiani, nel suo saggio sul disegno Les règles du montage Adami tratta la costruzione delle sue opere come “assemblaggio di forme, citazioni e rielaborazioni tratte dall’arte di ogni tempo, dalla fotografia e dal cinema, dall’iconografia popolare”.
Quella dell’artista bolognese è dunque un’arte del mosaico, un sistema di citazioni di quanto è stato rimosso o perduto nella nostra cultura, per tramandare suggestioni fissate durante i molteplici viaggi, tradizioni di luoghi, pensatori, letterati e citazioni della pittura antica e moderna.

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Pitture di metafora – Valerio Adami
Sede della mostra: Palazzo Doria, Loano
Orario: da martedì a domenica h 16,00 – 19,00.
Informazioni: Lucia Campana tel. 347.8334469 e-mail turismo@comuneloano.it
Ingresso libero. Catalogo disponibile.Testi di : Sandro Parmiggiani, Amelia Valtolina, Valerio Adami, Omar Calabrese, Hubert Damish.


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