Categorie: Opening

La self-education di Nomas Foundation

di - 7 Settembre 2018
Con Dario Passi gli spazi di Nomas Foundation sono stati avvolti da grandi tele per il progetto “Per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?”: risultato la struttura è stata completamente stravolta. Pareti grandi e porte in miniatura aprono su performance e opere disorientanti che incuriosiscono il pubblico, dissuadendolo dal percorso canonico, per cedere il passo a un’esplorazione più sentita, a una visione più introspettiva.
Si entra in un “mercatino” pieno di cianfrusaglie, significativi per gli artisti, con prezzi surreali capaci di lasciar esterrefatto qualsiasi sguardo. Una satira che tocca nel vivo il mondo dell’arte, responsabilizzando gli addetti ai lavori. Attraversando un armadio si entra nello spazio dove regna un caos emozionale. Luci e ombre accentuano lo spaesamento che il pubblico prova nel momento in cui esplora. Pareti che si muovono; musicisti che intonano le note più famose di sigle e ritornelli di un passato non troppo lontano; marmi che vestono pareti con rigide forme geometriche comunicando con sculture dalle volumetrie avvolgenti. Sale semivuote destinate, nei mesi di svolgimento della mostra, a workshop, laboratori. Una voglia di esprimersi in maniera innovativa e senza schemi, in un continuo divenire. Un allestimento particolare, un progetto di ricerca che guarda a un contemporaneo nordeuropeo, vivo pulsante e interattivo, capace di stuzzicare la curiosità anche dei più scettici. Programmi di ricerca creativa, come questo, sono fondamentali per un’evoluzione e una fruizione sempre più ampia dell’arte contemporanea. Il fatto che la Fondazione rimanga aperta a future idee e proposte rende l’ambiente dinamico e attivo, capace di cambiare aspetto, rimanendo pur sempre un contenitore di progetti esperienziali necessari per il panorama artistico romano.
In onore dei primi dieci anni della Fondazione, Raffaella Frascarelli (Presidente e Direttore Artistico di Nomas Foundation) ci ha spiegato come è nato il progetto: «I tre artisti: Gabriele De Santis, Alek O., Santo Tolone, mi hanno proposto un progetto che non si fermasse alla semplice mostra, ma che fosse più aperto. Un progetto in cui lo spazio avrebbe potuto cambiare forma diventando un luogo di incontro. Quest’anno si è aperta la collaborazione con la cattedra di sociologia della cultura della Sapienza e diciamo che per me, questa, è stata una bellissima proposta che collimava sia con i primi dieci anni di Nomas sia per ricordare il cinquantesimo anniversario del ’68. La Fondazione è controcultura per la dinamicità intrinseca che la contraddistingue, trovando molti interstizi e molte libertà rispetto alla produzione culturale generale, soprattutto perché sperimenta e ricerca. Ho deciso di accettare e di trasformare l’intero ambiente in un luogo di ascolto della città organizzando incontri sempre differenti. Il titolo preso in considerazione è la fotografia esatta di una situazione politica che stiamo vivendo. Una condizione molto fluida, dove i capisaldi della politica si stanno esaurendo, un momento di instabilità e di incertezza, lo stesso che accompagna il pubblico durante la visita. Nomas Foundation nasce con l’obiettivo di mettere il pubblico davanti a un proprio punto di vista, personale e critico, senza proporre un prodotto culturale finito con imposizioni e limiti. L’assenza di punti certi, lo spaesamento, sono la base della self-education che vogliamo “innescare” in chi guarda. Un processo che si attiva con l’interiorizzazione dell’esperienza capace di far conseguire proprie chiavi di lettura, riflessive e concrete, in relazione alla realtà che si sviluppa attorno». (Valentina Muzi)
INFO
Per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?
Un progetto di Gabriele De Santis, Alek O, Santo Tolone
Nomas Foundation
Viale Somalia 33, Roma
orari di apertura: martedì-venerdì, 14.30-19.00
info@nomasfoundation.com – 06 86398381

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