Scene di lotta con gladiatori, Arte romana, 320-330 d. C., Mosaico pavimentale, Tessere marmoree e calcaree, Galleria Borghese © Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo - Galleria Borghese
Scene di lotta con gladiatori, Arte romana, 320-330 d. C., Mosaico pavimentale Tessere marmoree e calcaree Galleria Borghese, Roma, Salone di Mariano Rossi
Ritrovato nel 1834 fra i resti di una villa di epoca imperiale sulla via consolare Casilina, il mosaico rappresenta un episodio dei munera, dal latino dono, regalo, ovvero i combattimenti gladiatori offerti dall’imperatore o dai senatori. Uno strumento di propaganda magnificente, panem et circenses appunto, con feste nazionali che potevano arrivare addirittura a superare i cento giorni.
Osservando la scena, sembra quasi di sentire le schermaglie degli atleti, identificati dai nomi riportati di fianco. Purpureus, Baccibus, Astacius, Astivus sono rappresentati in diverse attitudini, gli uni vittoriosi, nell’atto di infliggere il colpo fatale, gli altri ormai prossimi alla morte. Traspirano sudore, coraggio, sofferenza.
In diversi punti dell’immagine si legge la lettera greca Ø Theta, iniziale della parola thánatos ovvero morte. Tale icona, come in un fumetto ante litteram, indica che il gladiatore è stato ucciso.
Compaiono inoltre dei lorari, schiavi che nell’antica Roma avevano il compito di punire i compagni battendoli con fruste di cuoio, gli staffili, per stimolarli al lavoro, in questo caso al combattimento.
[Scheda a cura della Galleria Borghese, Roma]
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