Ogni numero è un’avventura, per “bambini dai 6 ai 106 anni”, come recita il sottotitolo della rivista. Ogni numero ha un tema: talvolta un maestro dell’arte come Leonardo o Matisse; oppure il mare, l’acqua, il tempo; o ancora un luogo, l’Africa o la Cina. Senza dimenticare gli speciali, come quello dedicato all’Età di Rubens, in collaborazione con il genovese Palazzo Ducale. Ovviamente Artebambini organizza anche atelier, che coinvolgono scuole e gruppi con iniziative divertenti e formative. Insomma, in quel dell’Emilia-Romagna sanno vivere, e migliorare la qualità della vita. E se il panorama dell’arte contemporanea non è certo roseo -anche se vi sono importanti segnali di risveglio-, le attività rivolte ai più piccoli non latitano. Basti ricordare che proprio a Bologna c’è una libreria di settore fra le più fornite e competenti in Italia.
La rivista Dada esordisce sempre con una parte dedicata alla storia dell’arte, affrontata in maniera divulgativa e divertente, ma altresì con metodologie comunicative all’avanguardia. Prima di giungere alla sezione dedicata agli atelier -in puro stile “Art attack” ante litteram-, un ampio numero di pagine è dedicato all’approfondimento del tema, mediante un susseguirsi di stili e approcci. Così, nel caso della “Mano”, si comincia con una citazione di Pitagora e, attraversando l’Annunciazione di Botticelli, le mani di Rodin, quelle di Coplans, Tapiès e Gilbert and George, si arriva a simpatici giochi sui simboli, le epoche e i paesi. Seguono giochi divertenti e accattivanti: per esempio, anziché fare le solite ombre cinesi con le mani per raffigurare un coniglietto, si può provare a riprodurre l’autoritratto di Van Gogh.
Proprio Mio caro Van Gogh è il titolo del primo libro pubblicato da Artebambini, che così diventa pure editore di testi. Un grande volume illustrato e cartonato a dominante -va da sé- gialla, firmato da Alessandro Sanna. Anziché proporre il consueto ritratto dell’olandese che si taglia l’orecchio, affranto e solitario, Sanna sceglie una lettera di Théo indirizzata al fratello nel 1888, nel quale ricorda il recente giorno trascorso insieme ad Arles. Così “scopriamo” un Van Gogh sorridente e faceto. Poche pagine per modificare uno stereotipo, con la leggerezza che solo un testo breve, piacevole e arioso può fare. Per bambini da 6 a 106 anni, appunto.
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