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Fino al 12.IX.2015 | Hilla Ben Ari | Alice Cattaneo, Tensioni E-Statiche | Galleria Marie-Laure Fleisch, Roma

di - 29 Luglio 2015
Che cosa succede quando le opere di una esposizione non solo comunicano con lo spettatore, ma anche tra loro? Si creano rimandi silenziosi e sospensioni, una tensione di stasi e di estasi. “Tensioni E-Statiche” è il titolo e la chiave interpretativa della mostra allestita alla Galleria Marie-Laure Fleisch a Roma, dove avviene l’incontro tra i mondi creativi di Hilla Ben Ari e Alice Cattaneo.
Hilla Ben Ari (Kibbutz Yagur, 1972; vive e lavora a Tel-Aviv) è un’artista israeliana che ha già lavorato ed esposto a Roma, presso i Musei Macro, Maxxi e la stessa Galleria Marie-Laure Fleisch. La sua opera ha una valenza internazionale, ma non spezza mai il legame con le origini, che diventano centrali nell’opera-video qui presentata, Na’amah: A Tribute to Nachum Benari, realizzata per il Museo d’Arte di Ein Harod, in Israele. L’artista, infatti, parte dalla riscoperta dell’opera teatrale Tubal-Cain (1951) di Nachum Benari, suo prozio, intellettuale e scrittore nato in Ucraina e tra i fondatori del Museo di Ein Harod. Mentre nel testo originario il protagonista è Tubal-Cain, figura biblica discendente di Caino e figlio di Lamech, qui la protagonista diviene la sorella, Na’amah. Hilla Ben Ari sposta l’attenzione sulla donna e sul suo rapporto con la collettività, il kibbutz che in prima persona ha vissuto, mettendo in primo piano i corpi che sono insidiati da mosche, impalcature e vengono ammassati, ma creano anche sculture e coreografie. Una di queste è l’immagine di Na’amah, spigolatrice silenziosa, che forma un arco cui è sotteso un sacco di semi di grano: simbolo di creazione e di maternità, ma anche della distruzione che subisce, uccisa dal padre.
Il video riprodotto sul maxischermo è affiancato da uno in formato minore, con l’accompagnamento musicale di Yoni Niv: la membrana di un tamburo viene sfregata, dando la sensazione di attrito che si ritrova nelle opere e nella scelta dei materiali dell’altra artista in mostra.

Alice Cattaneo (Milano, 1976; vive e lavora a Milano) espone per la prima volta alla Galleria Marie-Laure Fleisch, portando con sé la capacità di dialogare con gli spazi ospitanti e trasformarli attraverso i suoi lavori. Le sue sculture sono formate da geometrie legate tra loro in un equilibrio precario, tramite scotch o fascette per cablaggio: reti di ferro, vetroresina, fogli di acetato, bastoncini di legno sono modellati e uniti in un gioco di spinte e controspinte. Sono cariche di gesti che vogliono suggerire paesaggi, che ancora devono avvenire: la semplicità delle linee sostiene con grazia il peso dell’attesa, la tensione del divenire.
Anche l’artista milanese ha all’attivo lavori ed esperienze internazionali in America ed Europa e la sua poetica è stata influenzata, tra l’altro, dal Vchutemas, scuola russa dei primi anni Venti parallela al Bauhaus tedesco. In esposizione sono presenti tre sculture (Untitled 2015) che si impongono nello spazio in modo diverso: una fissata al muro come un dipinto; l’altra su un piedistallo, scultura in metallo dai bagliori eleganti come un gioiello; infine, la terza, sul pavimento, simile a un’installazione.
Quest’ultima opera si interpone nella sala alla visione del video di Hilla Ben Ari, richiamandone le forme, come quella dell’arco, i colori, presenti nel paesaggio, ed una fissità scultorea ma viva, come gli aggregati umani o le posizioni-opposizioni dell’individuo alla collettività cui sono sottoposti i personaggi nel filmato. Tutto avviene naturalmente, come un incontro tra artiste che partono da luoghi lontani, ma tendono entrambe ad afferrare il delicato equilibrio dell’estasi.

Annamaria Serinelli
mostra visitata il 22 giugno 2015
Dal 22 giugno al 12 settembre 2015
Hilla Ben Ari | Alice Cattaneo. Tensioni E-Statiche
Galleria Marie-Laure Fleisch
Via di Pallacorda 15, Roma
Orari: Lunedì-Venerdì ore 14.00-20.00, Sabato ore 16.00-20.00, Domenica su appuntamento
Info: tel. (+39)06 68891936, mailto:info@galleriamlf.com

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