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Fino al 13.IV.2018 | Dario Passi, Pittura di segni/segni di pittura | Nomas Foundation, Roma

di - 6 Aprile 2018
Dopo la bellissima mostra su Sergej Ejzenstejn, Nomas Foundation si veste con opere firmate dall’artista Dario Passi in “Pittura di segni/segni di pittura”. Un’artista dalla forma mentis razionale, risultato di vecchi studi di architettura che a un certo punto della sua evoluzione deviano dai basilari principi vetruviani (Utilitas, Firmitas, Venustas) per approcciare in maniera più empatica ed emozionale al segno assegnandogli un valore assoluto. Il suo segno, mosso dal continuo e incessante genio artistico, diventa un importante guida esistenziale che porta l’autore a indagare la verità, quella che solo lui intuisce e sente estraniandosi dalla realtà. Architettura e pittura si ibridano magistralmente (soprattutto attraverso il confronto con il pittore Cucchi) contribuendo alla realizzazione di forme libere da qualsiasi diktat prestabilito. Nei suoi tratti rivediamo riaffiorare vivi e fertili i suoi passati contatti con due grandi artisti che, con il loro stile poeticamente estraniante, hanno contribuito in maniera concreta alla scena artistica contemporanea, ovvero: Cy Twombly e Gastone Novelli. Del primo riprende l’astrazione e la decodificazione del linguaggio in segni, intesi come esperienza pittorica, quasi una testimonianza tangibile della propria ricerca; del secondo anche riprende l’aspetto estraniante, il suo peculiare linguaggio artistico fatto di segni e scrittura, l’accurata ricerca dei materiali su cui operare e le grandi dimensioni, nonché la potenza del colore a campitura piatta che investe senza riserva alcuna spazio e sguardo.

Dario Passi. PITTURA DI SEGNI / SEGNI DI PITTURA. Installation view, Nomas Foundation, Rome. Courtesy of the artist. Ph. Elisa Genovesi

Quindi, come preannunciato all’inizio dell’articolo, gli spazi di Nomas Foundation sono interamente vestiti da opere dalle grandi dimensioni che coprono pavimenti e pareti occupando spazi liberi, senza strutture o interposizioni tipicamente novecentesche, continuamente tese a librarsi dalla bidimensionalità alla tridimensionalità vera. Linee, grovigli, forme ora geometricamente allineati, ora no, riempiono tele, velluti, carte e legni con un linguaggio nuovo il quale si discosta dalla “costruzione” per avvicinarsi all’”evocazione”, l’unica capace di trasportare il pubblico verso una dimensione parallela che si discosta dalla realtà cedendo il posto a forme visionarie date da un’immediata comunicazione d’immagine, come il pensiero che le ha prodotte.
“(…) Conosciamo le leggi: il sole nasce ogni giorno, le stagioni si ripetono continue, ma è nella trasgressione di queste leggi che sembra trovarsi l’origine della creazione. La pittura diventa metafora di creazione. (Maria Grazia Tolomeo)”, è proprio questo che Passi esprime con la sua arte, un’incessante ricerca di una cellula, un gene creatore, di tutte le forme e di tutti gli spazi possibili, evadendo dai vecchi dettami per poter evadere e disegnare, immaginare e realizzare un vero e nuovo universo.
Valentina Muzi
Mostra visitata il 31 gennaio
Dall’1 febbraio al 13 aprile 2018
Dario Passi, Pittura di segni/segni di pittura
Nomas Foundation
Viale Somalia 33
00199 Roma
Orari: dal martedì al venerdì dalle 14.30 alle 19.00
Info: +39 06 86398381, info@nomasfoundation.com

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