La vita di Audrey Hepburn viene ripercorsa seguendo la strada di celluloide che l’ha condotta al successo, alla fama, al mito. Un simbolo di eleganza, un incoraggiamento alla sublime raffinatezza sono quello che l’attrice impersonava con estrema naturalezza. Colazione da Tiffany come My fair lady sono certamente le pellicole che ne hanno consacrato la fama, aprendole le porte della celebrità nel mondo dorato dello star-system. E poi Roma. Una città resa ancora più eterna dal romantico bianco/nero della pellicola che ha immortalato l’attrice sulla vespa al fianco di Gregory Peck. Parliamo, chiaramente, dell’indimenticabile Vacanze Romane, che proprio quest’anno compie 50 anni dall’uscita nelle sale.
I sogni e il fine romanticismo vestito dall’attrice in tutti i suoi film viene riconsegnato alla luce attraverso un’esposizione che ne scandisce la vita in momenti memorabili, seguendo la via dei
e I Vitelloni di Fellini.
Ma c’è un altro lato della mostra, più impegnato, che si stacca per un istante dalla diva Audrey Hepburn, per scoprirne la donna. Il personaggio si spoglia degli abiti di scena e si mette a nudo. Il suo amore per Roma – e la scelta di un marito romano, Andrea Dotti – ma soprattutto il suo coraggio nel prodigarsi all’altruismo. Uno spazio dell’esposizione viene lasciato per il racconto dell’attività dell’attrice in qualità di testimone Unicef. I proventi delle vendite di cataloghi, locandine e quant’altro andranno devoluti a quest’organizzazione per la costruzione di una scuola nel Corno d’Africa.
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micol passariello
mostra visitata il 28 aprile 2003
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