Categorie: roma

fino al 30.V.2006 | Luigi Ghirri – Archivi della Memoria | Roma, Studio Trisorio

di - 28 Aprile 2006

Quale luogo migliore per conservare la memoria se non i musei? Sono questi gli spazi prediletti da Luigi Ghiri (Fellegara, Reggio Emilia 1943; Roncocesi, Reggio Emilia 1992). Affollati o vuoti, sono il punto di partenza della sua riflessione sull’essenza del concetto di memoria. Attraverso fotografie esclusivamente a colori. Ricerca portata avanti su entrambi i generi della fotografia: memoria e documentazione svolta in maniera instancabile nei brevi anni della sua carriera di fotografo, inaugurata, nel 1972, con la sua prima esposizione personale Fotografie 1970-71 (hall Canalgrande Hotel, Modena). Morto ad appena 49 anni, si dedica completamente alla fotografia a partire dal 1974, quando abbandona definitivamente l’attività di geometra. Formazione questa che gli ha permesso, però, di formare un occhio allenato nell’individuare l’anima dell’architettura. Non a caso, diversi sono stati gli incarichi che lo hanno impegnato in lavori monografici su importanti architetti, quali Marcello Piacentini e Aldo Rossi, o a collaborare con riviste di architettura (Lotus International nel 1982, Domus, Gran Bazaar, Interni, Ottagono e L’Arca nel 1989).
Il mio desiderio è sempre stato quello di lavorare con la fotografia a 360 gradi, senza limitazioni, afferma Ghirri nell’intervista in appendice del volume Viaggio dentro un antico labirinto (1991). Un intento mai abbandonato. L’artista, infatti, ha usato la fotografia come mezzo per narrare e descrivere, passando dalla figura al paesaggio (naturalistico e urbano), dagli interni agli esterni, descrivendo luoghi, storia, pubblico e privato, al fine di operare una sintesi, “pensando per immagini”.

Una poliedricità, quella di Ghirri, testimoniata anche dagli incarichi ricevuti durante gli anni: documentazione dell’atelier di Giorgio Morandi, scatti a personaggi della musica (Lucio Dalla,Luca Carboni, gli Stadio, Ron, Gianni Morandi), rilettura del paesaggio dell’Emilia, per il Touring Club, di quello partenopeo (che lo porta alla pubblicazione insieme a Mimmo Jodice del volume Capri, 1983), di quello della cultura veneta o del paesaggio italiano in generale, della Reggia di Versailles (per uno scambio culturale Italia/Francia) e di quella di Caserta, solo per citare alcuni campi di interesse. Attività che giustamente lo pone tra i più importanti fotografi contemporanei, precursore, per alcuni versi, della Scuola Tedesca.
Nelle quindici fotografie, di formati diversi, esposte nella piccola galleria romana, si respira tutto questo. Un ideale percorso permette di attraversare i venti anni di attività di Ghirri, anche se con le sole immagini scattate nei musei. Un percorso che si concentra sulla memoria e sull’azione del guardare, nelle sue diverse accezioni. Ed ecco che a dare inizio all’itinerario è la piccola fotografia Diaframma 11, 1/125, luce naturale, vintage print del 1973, appartenente alla serie Paesaggio Italiano, dove una donna di spalle ammira un Rembrandt (Amsterdam), a cui si affiancano quelli in cui vi è sempre una persona, ferma, di fronte all’opere d’arte, un Tiziano (Firenze) e le statue antiche (Napoli). Poi gli scatti di spazi museali (Genova, Milano, Napoli), ma stavolta deserti. Seguono quelli di musei in cui, invece, le persone si muovono tra le opere (Milano, New York, Venezia, Versailles). Conclude il percorso la fotografia in cui non solo non c’è alcuna presenza umana, ma manca addirittura l’opera stessa, che appare coperta da un telo.

articoli correlati
Luigi Ghirri e l’architettura
Retrospettiva di Ghirri alla Gam di Bologna

daniela trincia
mostra visitata il 7 aprile 2006


Luigi Ghiri – Archivi della Memoria
Roma, Studio Trisorio – vicolo delle vacche 12 (centro storico – piazza del fico)
tel./fax 06 68136189 – trisorioroma@libero.itwww.studiotrisorio.com
durata: dal 7 aprile al 30 maggio 2006
orario: chiuso il lunedì, dal martedì al sabato 16.00-20.00
ingresso libero – La mostra è curata dal Fondo Eredi Luigi Ghiri ed è inserita nel programma del Festival Internazionale di Roma di FotoGrafia


[exibart]

Articoli recenti

  • Progetti e iniziative

Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere: la nuova illy Art Collection dedicata a Biennale Arte 2024

Il sodalizio con l’Esposizione Internazionale d’Arte si riconferma anche in occasione della 60. edizione arricchendosi di una illy Art Collection…

28 Aprile 2024 10:00
  • Teatro

Harold Pinter, la parola di accusa: Lino Musella al San Ferdinando di Napoli

Lino Musella lega tre brevi pièce del grande drammaturgo Harold Pinter sul filo della potenza della parola, tra questioni razziali…

28 Aprile 2024 8:10
  • Fotografia

Fotografia Europea riflette sulla natura, (che) ama nascondersi

La XIX edizione di Fotografia Europea, in programma a Reggio Emilia fino al 9 giugno, ci conduce a riflettere su…

28 Aprile 2024 0:02
  • Arte contemporanea

Perché quella di Pedrosa resterà una Biennale da ricordare

Allestimento inappuntabile, temi che abbracciano questioni universali, collettive e individuali: Stranieri Ovunque è un Manifesto sul valore della libertà e…

27 Aprile 2024 15:58
  • Arte contemporanea

Vettor Pisani: una mostra, un archivio, una lunga frequentazione. Intervista a Giovanna Dalla Chiesa

A margine della mostra alla Fondazione Pascali, con Giovanna Dalla Chiesa, direttrice dell'Archivio Vettor Pisani, ripercorriamo la ricerca dell'artista dell'inafferrabile,…

27 Aprile 2024 14:10
  • Mercato

Sotheby’s mette all’asta un capolavoro di Monet

Appartiene alla serie dei Covoni, la stessa che nel 2019 fissava un record per l’artista a quota $ 110,7 milioni.…

27 Aprile 2024 12:42