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fino al 30.X.2010 | Massimiliano Alioto | Roma, First Gallery

di - 11 Ottobre 2010
Suggestioni bestiali e atmosfere incontaminate danno vita
al terzo ciclo pittorico di Massimiliano Alioto (Brindisi, 1972; vive a Domodossola, Verbania), quello del
naturale, dopo quelli dedicati al mare e alla montagna.

Figurativismo estremo, leggermente incerto nel tratto ma
efficace nell’insieme come la pittura di De Nittis, cui l’autore si ispira. Alioto
si dimostra ancora una volta ottimo pittore, dalla tecnica ineccepibile a
prescindere dai soggetti trattati. Un anticonformista sui generis nel panorama moderno, nostalgico
sentimentale legatissimo alla sua terra d’adozione, Domodossola, e alle sue
vedute mozzafiato che rivivono verosimilmente in molti dei suoi lavori.

Lo stesso Alioto confessa, con la semplicità che lo
caratterizza, che si serve spesso del medium fotografico e del taccuino per
catturare graficamente i magnetismi visivi che di volta in volta lo attraggono.
E poi li rielabora in studio. Ma la rielaborazione a cui li sottopone non è uno
studio accademico, né tantomeno un tentativo di emulazione; al contrario, è
l’inizio di un viaggio metafisico, nel corso del quale molta importanza assume
il caso.


Se nella realizzazione dell’opera accade un incidente di
percorso, vuoi una colatura dovuta a un’eccessiva diluizione del colore, e se
questo non turba l’armonia finale del dipinto, Alioto lo lascia vivere
nell’opera. Così assume quella freschezza che l’avvicina e lo distanzia dalla
pittura tradizionale: un tocco di modernità. Questo vale anche per i soggetti animati,
gli animali, per lo più ispirati da una visita allo zoo-safari di Fasano, nel
brindisino, da cui proviene per nascita.

Nella sua ultima produzione balza subito all’occhio una
voluta, ma non troppo netta, distinzione tra naturale e selvaggio. Che sono poi
i titoli delle opere, di tutte le opere. Una contraddizione in termini, quindi, che vede
pericolosi pendii o acque turbolente (naturale) che sgorgano da cascate plurime
accostarsi a quieti e mansueti animali (selvaggio), come il gorilla
pacificamente seduto nella foresta che lo ospita. Una divisione di comodo a
volte impropria, giusto per dare un nome ai lavori.

La sua arte diventa avventurosa, e porta in viaggio alla
scoperta di un nuovo mondo inesplorato, la mente dell’artista, luogo sconfinato
di idee e memorie, e in lui permane uno sguardo puro, purificato, lontano dal
caos estetico della modernità. Alioto riempie le forme del vero e le rende
verosimili, usa i colori come impasto per dar forma ai suoi fantasmi, resi con
una semplicità all’apparenza disarmante.


Una grande favola, la sua, con al centro sempre lo stesso
personaggio: l’artista, che osserva e si pone come narratore di interminabili,
meravigliose storie. Non c’è l’uomo a rovinare l’atmosfera magica che la natura
crea, quella bellezza fuori dal tempo che si dona con aspetto fotografico ai
limiti del reportage.

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e il Miracolo a Milano

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il 23 settembre 2010


dal 23 settembre al 30 ottobre 2010

Massimiliano
Alioto – Naturale Selvaggio

First Gallery

Via Margutta,
14 (zona piazza del Popolo) – 00187 Roma

Orario: da
martedì a sabato ore 11-19

Ingresso
libero

Catalogo
Maretti con testi di Vittorio Sgarbi e Fabio Migliorati

Info: tel. +39
063230673;
info@firstgallery.it; www.firstgalley.it

[exibart]

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