Dopo Balletti & Mercandelli, la Galleria Il Ponte si affaccia sulla scena culturale romana con due nuovi ed interessanti appuntamenti dedicati rispettivamente a Franco Cenci e Franco Silvestro.
Curata da Teresa Macrì, la personale di Franco Cenci trova spazio del locale del Ponte Projects e presenta due serie di lavori realizzati dal 1997 al 2000.
Negli Sfocati – primo ciclo di fotografie realizzato dall’artista- le immagini, come inquadrate da un obiettivo flou tendono a scomparire, perdendo le caratteristiche fisiche e reali che le distinguono per divenire pura massa di colore. Teresa Macrì afferma che “nei vari cicli fotografici Cenci fissa l’umoralità del sentimento ”: nella serie degli Sfocati il soggetto perde consistenza, diviene evanescente, proprio per sottrarsi alla matericità e trasporsi nella sfera più interiore e nascosta dell’io. Nella serie dei Timbriinvece, l’attenzione dell’artista sembra concentrarsi sulle immagini del quotidiano, sul realismo di persone e cose. L’apparente semplicità del soggetto è però complicata dall’apposizione del timbro che, attraverso riferimenti iconografici appartenenti all’immaginario collettivo, fa assumere all’immagine un significato più complesso.
I lavori di Franco Silvestro nascono dalla realtà, dal contesto sociale in cui l’artista si trova ad operare, traendo ispirazione da fatti di cronaca. L’elemento narrativo è ciò che caratterizza la ricerca di Silvestro: la disposizione al racconto, l’attenzione nei confronti degli accadimenti marginali delle realtà metropolitane in cui è vissuto. Non vi sono coordinate per riconoscere luoghi e cose nei suoi dipinti e video, perché le periferie e i ghetti sono ovunque uguali, omologati dalle stesse condizioni di degrado e desolazione. Spesso l’evento risulta essere macabro, sordido, oppure semplicemente deprimente, ma l’artista si impegna a raccontarlo nella sua crudezza, con un tono ironico che è insieme anche distacco.
Due ragazzi giocano a palla con la testa di una bambina, il giovane musulmano recita le sue preghiere nel buio di uno scantinato, un tossicomane cammina barcollando (Dance) lungo le strade di un’indistinta periferia, quasi danzando ad un nostalgico ritmo di blues.
Franco Silvestro ha all’attivo numerose esposizioni in spazi di fama internazionale come il Lux Center e l’ICA di Londra, il Centre d’art contemporaine di Ginevra (Fatto in Italia a cura di Paolo Colombo), l’Accademia Britannica di Roma.
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E' vero... il metano ti dà una mano.
la prima foto ricorda il grande Folon
...Non per contraddire, ma il tratto di folon è assolutamente diverso...per non parlare poi del messaggio..saluti.