Italiano di nascita, ma parigino di adozione, Federico Zandomeneghi è stato un protagonista dell’effervescente vita francese di fine Ottocento. Assieme a De Nittis e Boldini, forma la triade di artisti italiani a Parigi: les italiens de Paris. Un gruppo che si muoveva all’interno della cultura impressionista, dando un importante contributo al successo dell’arte francese.
Nato a Venezia nel 1841, dopo gli studi all’Accademia delle Belle Arti partecipa attivamente alla vita politica italiana, arruolandosi molto giovane con Garibaldi. Dopo una permanenza a Firenze, in cui frequenta l’ambiente dei macchiaioli che si riunivano al Caffè Michelangelo, si trasferisce definitivamente a Parigi nel 1874. Al contrario di De Nittis, che manterrà sempre i rapporti con l’Italia, Zandomeneghi restò legato esclusivamente al mondo parigino tutta la vita, intessendo dei rapporti di amicizia con Degas, Toulouse-Lautrec, Renoir e Gauguin.
La mostra presenta circa 100 opere tra dipinti e pastelli, accompagnati da una trentina di disegni, e inaugura la serie intitolata Grandi Artisti Italiani. L’esposizione non si suddivide cronologicamente, ma secondo i temi che riguardano i soggetti preferiti dall’artista. Tra questi primeggia la figura femminile, molto presente nelle sue pitture che risentono anche del mestiere di figurinista che faceva per vivere e di cui l’artista parlava con scarsa considerazione.
La mostra si apre con un quadro italiano, I poveri sui gradini del Convento dell’Aracoeli del 1872: una grande tela che esprime la partecipazione accorata dell’autore verso gli strati sociali più deboli. I suoi primi quadri furono infatti ispirati al cosiddetto “realismo sociale”, derivato dalle teorie di Pietro Selvatico che propugnava di “entrare nelle chiese, negli ospedali, nelle officine per ricercare il vero nella semplicità”. Ci sono poi i celebri quadri parigini che non rappresentano la capitale elegante e sofisticata celebrata da De Nittis e da Boldini, ma il quartiere bohémien per eccellenza: Montmartre. Quartiere dove l’artista viveva accanto a Toulouse-Lautrec e all’artista e modella Suzanne Valadon. Altri temi della mostra? L’attenzione dedicata da Zandomeneghi alle nature morte e alle pitture di fiori (Il bouquet di fiori o Piatto con pesce), oltre che agli esterni, come il celeberrimo Moulin de la Galette.
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