Lo spostamento è un aspetto costante nelle opere di Simon Starling (Epsom, 1967; vive tra Glasgow e Berlino). Che sia inteso nei termini di un vero e proprio percorso – come il viaggio dall’Italia alla Polonia di Flaga (1972 – 2000) – o che piuttosto si traduca (non ce ne vogliano i cultori dell’alchimia se forziamo un po’ i termini) in un passaggio della materia – ci riferiamo per esempio alle parti in alluminio della sedia di Charles Eames fuse per realizzare una bicicletta e viceversa (titolo duchampiano anzicheno: Work, Made – ready, Kunsthalle, Bern) – il modus operandi del giovane artista inglese si traduce sempre come una dinamica in itinere, un meccanismo perfetto, messo a punto nei dettagli, sottile fino alla pedanteria.
Ed è qui –in questa rete di rimandi, corrispondenze, citazioni– che si annidano gli slittamenti
Per il MACRO, un intervento che – concedendoci una certa licenza rispetto ai margini della definizione – diremmo site specific: non tanto perché realizzato appositamente per lo spazio museale capitolino, quanto perché legato – come sempre accade negli algidi giochi mentali di Starling –al sito. Anzi a due siti, Roma e Berlino (che, tra l’altro, è una delle due città d’adozione dell’artista). Incipit è il lavoro di documentazione botanica applicato alla decorazione artistica condotto nella capitale da Karl Blossfeldt nell’ultimo decennio dell’Ottocento: una sorta di censimento di forme e geometrie vegetali, concretizzato in una serie di modelli fusi in bronzo.
Quelle strutture quasi astratte, eleganti, vagamente art nouveau, Starling le ha messe in relazione con le parti che costruiscono una sedia girevole e il telaio di una bicicletta; ancora un intervento: agli oggetti sono state troncate alcune parti in metallo, poi utilizzate come materiale di fusione per fare delle copie degli originali di Blossfeldt. Oggetti modificati e modelli realizzati ex novo sono esposti in teche: l’operazione di displacement si conclude.
articoli correlati
Flaga, la 126 di Starling in mostra da Franco Noero
Simon Starling – Djungel
mariacristina bastante
mostra vista il 6 giugno 2003
Tra arti applicate e astrazione: in mostra a Palazzo Citterio fino al 7 gennaio 2026, il percorso anticonvenzionale di una…
A Bari, la prima edizione del festival Spazi di Transizione: promossa dall’Accademia di Belle Arti, la manifestazione ripensa il litorale come spazio…
Il mitico direttore Daniel Barenboim torna sul podio alla Berliner Philharmoniker e alla Scala di Milano, a 83 anni: due…
In mostra da Mondoromulo, dinamica galleria d’arte in provincia di Benevento, due progetti fotografici di Alessandro Trapezio che ribaltano lo…
La Pinacoteca Civica Francesco Podesti di Ancona riapre al pubblico dopo due anni di chiusura, con un nuovo allestimento delle…
Tra intelligenza artificiale, installazioni monumentali e video immersivi, i settori "Zero 10" e "Meridians" mostrano come la fiera di Miami…