Sembrerebbe un’idea molto seria quella che ispira questa opera, e non è nello stile di Pio Monti e neppure di Adam Berg. Ma la mostra alla galleria romana, “Pier Paolo’s Fountain”, è anzitutto questo e lascia aperta ogni possibile interpretazione.
E allora ribaltiamo la questione. Per un artista contemporaneo esiste il tempo e a cosa serve?
Siamo al Ghetto. Una video camera sulla fontana delle tartarughe. Scimmie e gibboni seduti sulle statue. Donne e uomini passeggiano. Dentro la Galleria. Due oggetti non identificati/UFO. Colori. Poi. Un video puntato sul Ghetto e sulla periferia di Pasolini. Una borgata di allora in bianco e nero. Di nuovo la fontana e il colore.
L’istallazione di Adam Berg infatti, delicata solo in superficie e breve (dura 3 minuti) passa in rassegna un attimo eterno, bloccato nell’incrocio dei venti della fontana delle Tartarughe. Proprio dove passava Pasolini, dove viveva Leopardi. Nell’angolo più silenzioso di Roma.
Prima della mostra. Fuori. La webcam viene quindi piazzata davanti al monumento, vivo e morto insieme. Nella sua ottica finiscono non solo scimmie e altri animali, ma osserva anche come donne, animali reagiscono al passato, alla storia.
Dentro. Al contrario le opere Global Horizons e i due oggetti di acciaio sono ‘assenti’. I primi si incendiano di colore, i secondi, pure nella loro voluta inconsistenza, riflettono lo spazio e quindi anche il tempo, raccogliendo senso.
Fuori. Nel rumore dell’acqua le scimmie che fanno da statue viventi di colpo resuscitano le forme del monumento e le tartarughe di Piazza Mattei, già luogo tragico, che apriva e chiudeva il Ghetto della comunità ebraica. Allora forse il monumento è qui pensato come ammonimento? E i gibboni scimmiottano gli uomini?
Dalla realtà si salta al docu- video che diventa un amarcord amaro quando la scena della fontana si interrompe e per un attimo si va dal centro di Roma, alla periferia. Un passaggio da Accattone: un bambino gioca a sassi con dei cocci di bottiglia. Gioca col pericolo, in una periferia degradata. Proprio come Pier Paolo. Poi un muro si squarcia e torna nel buco la fontana di oggi. Si ripiomba al presente.
Allora il pretesto è quello giusto per un’altra domanda.
E noi?
‹‹Siamo stanchi di diventare giovani seri,
o contenti per forza, o criminali, o nevrotici:
vogliamo ridere, essere innocenti, aspettare qualcosa dalla vita, chiedere, ignorare.
Non vogliamo essere subito già così senza sogni››.(PPP)
Anna de Fazio Siciliano
mostra visitata il 24 ottobre
Dall’11 ottobre al 7 novembre 2014
Adam Berg, Pier Paolo’s Fountain
Galleria Pio Monti
Piazza Mattei 18, Roma
Critica, storica dell’arte e redattrice per prestigiose riviste di settore (Exibart,Art e Dossier, Finestre sull’arte) ha all’attivo numerosi articoli e interviste a galleristi (Fabio Sargentini), direttori di Musei (Anna Coliva) curatori (Alberto Fiz), vertici di società di mostre (Iole Siena, Arthemisia Group e Renato Saporito, Cose Belle d’Italia). Da tempo collabora con la Direzione della Galleria Borghese con la quale dopo aver prodotto una ricerca inedita sul gusto egizio ha svolto un lungo periodo di formazione. Nel 2015 fonda Artpressagency la sua agenzia di ufficio stampa, comunicazione, critica d’arte e di editing che sta espandendo e che ha visto collaborazioni notevoli con colleghi e musei, istituzioni su tutto il territorio nazionale (MaXXi di Roma, Biennale di Venezia, Zanfini Press, Rivista Segno, ecc.). Lavora come editor per Paola Valori e in qualità di addetta stampa scrive per le mostre di Studio Esseci, Arthemisia, Zetema, Mondomostre, ecc. Tra le pubblicazioni più importanti: “Margini di un altrove”, catalogo della mostra svoltasi nel 2016 a Siracusa in occasione delle rappresentazioni classiche, “History is mine _ Breve resoconto femminile ”: unico capitolo dedicato al genere femminile pubblicato nel libro “Rome. Nome plurale di città” di Fabio Benincasa e Giorgio de Finis, “La verità, vi prego, sulle donne romane”, indagine archeologica e figurativa sull’assenza nei luoghi delle donne nella Roma antica, per FEMM(E)-MAAM ARTISTE. Al momento, oltre all’aggiornamento di Report Kalabria, indagine sulle contaminazioni artistiche contemporanee nei luoghi archeologici in Calabria, si sta occupando di promuovere un progetto originale degli artisti Francesco Bartoli e Massimiliano Moro, anche dei linguaggi multimediali applicati a eventi espositivi. Gli articoli di Anna su Exibart.com