Ha un tratto inconfondibile Kara Walker (Stockton, California, 1969). Sintetico, caustico, elegante.
Nelle silhouette ha trovato un modo d’espressione perfettamente congeniale: lei lo spiega partendo da una parola, excavate –scavare– intesa come ricercare, nei frammenti, nelle cose perdute, nella memoria, ma scelta anche perché rende l’idea -terribile e potente- di un corpo svuotato.
Da qui, ai grandi fregi di figure nere (o bianche, su fondo nero) il passo è breve. La tecnica –riportata su scala monumentale– appartiene ad un passatempo femminile di due secoli fa, una sorta di stencil facile ed innocuo: l’artista ne sovverte il fine ozioso, con le sagome ritagliate compone un racconto in cui sesso –reso in modo piuttosto realistico, per quanto permette la sola linea di contorno- e sopraffazione s’intrecciano.
Così è The Emancipation Approximation, presentata al MAXXI di Roma (il titolo è un’amara parafrasi dell’Emancipation Proclamation, con cui Lincoln aboliva la schiavitù dei neri): una composizione di dimensioni considerevoli –più o meno 110 metri lineari- che avvolge le pareti esterne ed interne di una sorta di stanza ricavata nelle nuove sale del museo. La storia è una di quelle narrazioni continue che l’artista racconta di mettere insieme partendo dai materiali più disparati: ambientata in una piantagione, prima della guerra civile, è una teoria di dame, amplessi, amanti, soprusi, metamorfosi, composta come fosse un gioco di ombre aggraziato e ambiguo.
C’è il mito di Leda e il cigno, ci sono creature ibride e allusioni simboliche, orgasmi appassionati, incastri di bianco/nero, virtuosismi di nero su nero. Pezzi eterogenei, tratti dalla sterpaglia e dalla storia, trasformati in sagome senza volto, di cui Kara Walker dice di essere libera di abusare. Il paradosso sta, allora, nella parvenza decorativa, nell’impatto grafico, nella linea sensibile, in quell’imagerie da servizio di porcellana –
articoli correlati
Lei, donne nelle collezioni italiane
Smottamenti / Faul lines, alla Biennale
Vanessa Beecroft in mostra al Castello di Rivoli
mariacristina bastante
mostra vista il 2 dicembre 2003
La tragedia della guerra e la tenacia della liberazione sono le due anime di una mostra documentaria curata dall’Archivio Storico…
Dalla logistica alla conservazione, dalla valorizzazione alla gestione del rischio. Non formule preconfezionate, ma soluzioni sempre su misura. Ne parliamo…
La Fondazione Marta Czok di Venezia ospita un progetto espositivo in collaborazione con la School of the Art Institute of…
Per Maya Kokocinski Molero, la pittura è un varco verso l’invisibile: ne parliamo con la stessa artista di origini cilene,…
Prosegue il ciclo espositivo che ha trasformato un ex spazio commerciale di Campobasso in un centro d’arte: in mostra le…
Fino al 10 gennaio, a L'Aquila, Spazio genesi, associazione culturale che nasce come interfaccia tra gli studenti dell’Accademia di Belle…