Il rifiuto per la riproduzione della realtà e l’utilizzo del colore rosso sono i tratti dominanti dell’opera pittorica di Elisabetta Falqui (Cagliari 1968). Il suo estro creativo non può essere schiacciato da spazi claustrofobici, ma vibra su tele rigorosamente di grandi dimensioni. Non c’è spazio per colori tenui o smorzati, ma solo per infinite gradazioni cromatiche di laceranti rossi, solo talvolta spezzati dal nero e dall’avorio.
Nelle diciotto opere esposte, realizzate fra il 2004 e il 2005, viene lasciato spazio al fattore emozionale dell’astrattismo. La funzione espressiva del colore diviene interprete di un’arte governata da leggi proprie, completamente autonoma. Come gocce d’acqua che segnano il loro percorso su un vetro, così il colore solca le tele e modella nuove forme. Nuovi paesaggi si delineano tra i meandri dell’immaginario dell’artista. Falqui fotografa ciò che il colore, con il suo passaggio nella tela, ha disegnato. Come afferma Roberta Vanali nel testo di presentazione ”movimenti rapidi e decisi lasciano effondere il colore che, libero di scivolare, articola colature e filamenti scandendo ritmicamente la superficie increspata.”
Puzzle Rosso Marte rappresenta lo sconvolgimento delle regole nella costruzione di un puzzle. I tasselli non sono utilizzati per ricomporre un’immagine scomposta, ma buttati con impeto sulla tela.
Non c’è traccia dunque, della pazienza e della precisione che serve per ricreare un’immagine: le piccole tessere con i loro incastri si stagliano sullo sfondo rosso marte diventando protagoniste di un conflitto interiore. Poiché il puzzle dell’esistenza si ricompone nella mente dell’artista mediante ciò che è visibile unicamente nell’invisibile. Altre opere mostrano un rigore compositivo razionale come Rullo rosso e Rullo avorio. I due quadri, sapientemente affiancati, danno un senso di continuità al percorso intrapreso dall’artista, che sperimenta in questo caso smalti brillanti e luminosi. La pressione del rullo non ha nascosto la trama della tela che in alcune parti appare intrisa di colore, in altre più arida. Stesso discorso per Foresta rossa e Foresta nera, stavolta contrapposte per i cromatismi ma espressione del medesimo sentire.
articoli correlati
Solchi – Personale d’incisione
Todo me parece bonito
Rassegna d’Arte Internazionale Isola senza confini
michela leondi
mostra visitata il 14 marzo
Da oggi, sul sito delle Gallerie degli Uffizi, sarà visitabile una mostra virtuale di 50 capolavori della collezione della Galleria…
Caracas, il film di Marco D’Amore con Toni Servillo, ispirato al romanzo Napoli Ferrovia di Ermanno Rea, prende vita nelle…
Il museo svizzero omaggia Ernst Scheidegger nella mostra Faccia a faccia, a cura di Tobia Bezzola e Taisse Grandi Venturi,…
Saranno più di 60 gli artisti protagonisti della quarta edizione di Panorama, la mostra diffusa ideata dalla rete di gallerie…
Annunciati i protagonisti della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze. L’appuntamento è a settembre, nelle sale di Palazzo Corsini
Fino al 30 giugno, con oltre 300 opere di artisti italiani e internazionali, il Museo Civico San Domenico offre il…