San Sperate, paese museo lo è veramente. Lo è dagli anni ’70, dal momento in cui artisti provenienti da tutte le parti del mondo, chiamati dal pittore e scultore Pinuccio Sciola (in foto una sua installazione ambientale), hanno lasciato una traccia sui muri delle case, nei giardini e nelle piazze. Questi segni in forma di murales prolificano ancora oggi contagiando ogni centimetro quadrato disponibile. Un museo all’aperto, vivibile nel quotidiano e nel quale trovano collocazione naturale le grandi ‘pietre’ dello scultore sansperatino Sciola. Oramai pronunciare questo nome corrisponde quasi ad indicare quello del centro campidanese, per un immediato allargamento semantico che unisce l’artista al suo paese. Infatti, c’è sempre lui dietro alle iniziative culturali di San Sperate. Lui è stato l’ideatore nonché autore del Paese Museo , e sempre lui il curatore della rassegna d’arte contemporanea Noarte giunta quest’anno alla seconda edizione. Una settimana in cui tutto il paese è attraversato da nuova linfa, audace e contemporanea, che percorre strade e piazze, coinvolgendo artisti e spettatori, gente comune e addetti ai lavori per parlare i linguaggi dell’arte, della musica, della danza e del teatro.
Primo tra gli appuntamenti, la mostra su Erik Satie, che proviene direttamente dall’omonimo museo parigino dedicato al celebre musicista antiromantico e ironico, autore tra l’altro delle musiche di uno dei più famosi Balletti russi di Diaghilev, «Parade ». Oltre ad una serie di fotografie, ai documenti originali e agli spartiti proiettati nelle sale del Museo del Crudo e dell’Ex Montegranatico, sono visibili alcune ceramiche firmate dall’amico Pablo Picasso. Nella serata inaugurale [domenica 29 settembre] notevole è stata l’esecuzione di alcuni brani di Satie da parte della pianista giapponese Hanako Itabashi.
Martedì primo ottobre è la volta del secondo appuntamento di Noarte tutta all’insegna della fotografia. Mario Dondero, Pablo Volta e Uliano Lucas sono gli autori della mostra fotografica che va sotto il titolo «L’Italia della seconda metà del Novecento». Alle 21:00 andrà in scena lo spettacolo teatrale «Magdalena » della compagnia boliviana Cenat.
Mercoledì due ottobre è la volta dei fotografi sardi, i quali propongono micro-mostre ben diversificate: Daniela Zedda propone «Simmetrie», dedicata al mondo della danza; Nanni Pes, i documenti «San Sperate prima del paese-museo»; «Cento anni di quotidianità» è invece il titolo della mostra di Salvatore Ligios; e infine, Nina Contini Melis presenta un reportage sui paesi del Campidano.
La sperimentazione artistica di Antonello Casu, Guglielmo Massidda e Odilia Piscedda, tutti fotografi, passa sotto il generico titolo di «Scatti contemporanei». Per gli spettacoli, l’appuntamento è alle 21:00 con il tango argentino della compagnia El abrazo.
Giovedì Venerdì e sabato le proiezioni di San Sperate di Alberto Desogus, alle quali seguiranno, frammenti coreografici delle «Baccanti » di Euripide, eseguite dal Danzateatrolabor Tersicorea. Il giorno dopo, un dibattito sull’informazione libera realizzata dai giornalisti Ottavio Olita e Giuseppe Giulietti.
andrea delle case
[exibart]
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