-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Scoprire il corpo partendo dalle sue viscere, rappresentare la parte spirituale del mondo attraverso l’aspetto materico, descrivere l’universo animale includendo anche quello umano, spiegare la vastità macroscopica del cosmo a partire dal lato più microscopico.
Questo è l’approccio che Kiki Smith utilizza nella sua dimensione artistica, scomponendo e ricomponendo il mondo per ricreare un’armonia universale in cui corpo umano, figura femminile e simbiosi con la natura sono motivi ricorrenti.
La cosmogonia personale dell’artista prende forma attraverso un percorso fatto di sculture, installazioni, pitture e disegni che cospargono le sale dell’antico palazzo della Monnaie di Parigi, la zecca della città. L’esposizione è la prima grande retrospettiva dell’artista americana in un’istituzione francese ed è organizzata senza imporre una linea cronologica o tematica, ma piuttosto il senso totale della propria riflessione tellurica.
Le opere in mostra rivelano la capacità dell’artista di sfruttare diversi materiali: bronzo, gesso, vetro, porcellana, tessuto, carta e cera.
In Pyre Woman Kneeling (2002) il tema della donna si fonde con quello politico e religioso, mentre in arazzi come Sky (2012) si è immersi in una delicata armonia. Influenzata dalle tappezzerie del 1300 e dalle cosmogonie indoeuropee, l’artista ricrea figure di uccelli, astri, donne, mari, cervi… personaggi che offrono una sensazione di pace bucolica.
La mostra fa leva su espedienti espositivi che mettono in relazione le opere con l’ambiente: nelle sale è ricreato un gioco di riflessi grazie ai grandi specchi, mentre, sculture realizzate per essere disposte in uno spazio aperto come Sleeping, Wandering, Slumber, Looking About, Rest Upon (2009-2019), poggiano sul lucido pavimento delle stanze, riuscendo a catturare lo spettatore in modo inatteso.
Ciò che rende unica l’esposizione, visitabile fino al 9 Febbraio, è il fatto che tra le opere sono presenti anche delle monete che fanno parte della collezione del museo. Queste sono state selezionate dalla Smith insieme all’équipe scientifica della Monnaie in relazione alle tematiche trattate. Inoltre, Kiki ha coronato questa collaborazione realizzando nei laboratori della zecca tre “mini-médailles” ed una collana in edizione limitata.
Il progetto coinvolge curatrici come Lucia Pesapane, Marie Chênel, e Camille Morineau, direttrice delle mostre, delle collezioni del museo e fondatrice dell’associazione AWARE (Archives of Women Artists, Reserch and Exhibitions) che presta particolare attenzione alle donne artiste del XX secolo.
Questa prospettiva femminile nella curatela dell’esposizione è la giusta firma per rimarcare il contributo che Kiki Smith ha destinato alle donne esplorandone il ruolo sociale, culturale e politico.
Se siete di passaggio a Parigi, perciò, potreste leggere tra le righe di queste opere la mitologia misteriosa dell’artista, apparentemente innocente, ma rivelatrice di ricerche profonde.
Chiara Bonanni
Dal 18 ottobre 2019 al 9 febbraio 2020
Kiki Smith
Musée 11 Conti, Monnaie de Paris
11, Quai de Conti
75006-Parigi
Info: www.monnaiedeparis.fr