Quindici artisti del Gruppo di Scicli espongono le loro opere alle Ciminiere di Catania, nell’ambito dell’Etna Fest 2004. Circa 130 opere -tra pitture e sculture- divise su tre piani disposte secondo un ordine che gli stessi artisti, amici da tempo, hanno voluto impostare. Il piano terra accoglie alcuni pastelli di Piero Guccione -caposcuola del gruppo- e alcune tele di Giuseppe Colombo e Giuseppe Puglisi. Accanto l’istallazione di Rosario Antoci, uno dei più giovani del Gruppo che, ne Il bosco, presenta alberi in forma di assi di legno con germogli urbani di cemento.
La calura e la luce dell’isola sono temi cari al Gruppo di Scicli e che si ritrovano nel giallo accecante tra i campi in Pianoro d’estate di Franco Polizzi e in Luce d’agosto di Giovanni La Cognata, la stessa luce che passa tra le imposte socchiuse di Sonia Alvarez in tele come Mimosa dietro le persiane o, in maniera ancora più impalpabile, in Persiane.
Nello spazio espositivo da segnalare le sculture di Carmelo Candiano: in Violenza (Decollazione) (2003, pietra pece) e in ancor di più in Violenza (1996, pietra arenaria) Candiano scolpisce un carnefice nell’atto di uccidere la sua vittima. La notte porta sollievo ai campi di Salvatore Paolino (Notturno, Sera d’agosto), ai palazzi di una decadente Palermo (La Cognata) così come al corpo umano di Pomeriggio che resta avvolto nel paesaggio surreale creato da Giuseppe Puglisi.
La Sicilia in queste opere è sopratutto mare o comunque acqua, mare che si fonde tenue con il suo cielo, come nelle famose opere di Guccione o come nell’Approdo di Puglisi. Le fedeli riproduzioni in olio su tela di Giovanni Iudice colpiscono per la eccellente tecnica pittorica con la quale l’autore ritrae le sue modelle con lo sguardo dritto all’obiettivo. A tale precisione rispondono le rotondeggianti linee dei Frammenti di Ecce Homo di Franco Sarnari, così sensualmente sfumate nella loro celebrata intimità.
raffaela leone
mostra visitata il 17 aprile 2004
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