Categorie: sicilia

fino al 24.I.2003 | Monografie elettroniche | Catania, Zô Centro culture contemporanee

di - 16 Dicembre 2002

Il prossimo appuntamento è per il 18 dicembre, alle 21.30, con Maria Rosa Sossai che presenterà il suo ultimo libro, Artevideo. Storie e culture del video d’artista in Italia (Silvana editore, 2002). Il primo appuntamento della nuova edizione (22 novembre), è stato dedicato alla presentazione di Un video al castello. Diario di incontri e di lavoro (Pisa, Nistri-Lichi, 2002) di Sandra Lischi – docente di Audiovisivi all’Università di Pisa e fra le maggiori studiose di video d’arte e di ricerca. Il testo è l’insolito e affascinante resoconto di una particolare avventura intellettuale, quella che una studiosa e teorica ha intrapreso diventando l’autrice di un video, mettendosi per una volta non davanti allo schermo, ma dietro la telecamera, prima, e sedendosi al banco di montaggio, poi. E’ nato così PlaneToti-Notes, 1997, ritratto in video del prolifico e geniale poetronico – come ama definirsi – Gianni Toti, da anni impegnato a raccogliere l’utopia delle avanguardie poetiche e cinematografiche dei primi del XX secolo, e diario delle fasi di lavorazione del suo monumentale Planetopolis (1994). L’incontro con Sandra Lischi – ideale continuazione della lezione pomeridiana tenuta all’Accademia di Belle Arti – ha offerto anche un primo “assaggio” dell’opera dei tre famosi videomakers che nei prossimi mesi saranno inviati a Zô. Sullo schermo, infatti, si sono succeduti i video di tre protagonisti di altrettante stagioni di ricerca audiovisiva: di Robert Cahen (il cui lavoro verrà presentato a Zô nel maggio 2003), celebre per i suoi poemi visivi sul paesaggio e la memoria, sono stati mostrati Karine del 1975, il recente Corps flotants e le famose Cartes postales (1982-84), esempi di un raffinato lavoro sul montaggio e le trasparenze visive, sempre attento alla componente sonora, originario terreno di formazione di questo videomakers. Di David Larcher (a Zô il prossimo marzo), noto regista dell’underground inglese, si è potuto apprezzare il gioco degli effetti speciali sulla narrazione di un universo onirico ed introspettivo, così come appare in uno dei suoi capolavori Videovoid, del 1997. Di Sandra Kogut (a Zô il 24 gennaio 2003), infine, giovane artista franco-brasiliana, formatasi all’interno di uno dei network più potenti del mondo, quello brasiliano appunto, il pubblico ha potuto conoscere l’opera che l’ha rivelata alla critica di settore, la televisiva e globalizzata Parabolic people del 1991 e il più sobrio, ma altrettanto complesso Adieu monde del 1999, video-parodia dell’inchiesta televisiva, giocato sul continuo scambio tra realtà e finzione, in un piccolo paese dei Pirenei. Agli interrogativi lasciati aperti in questa occasione sapranno dare risposta dagli stessi autori, che presenteranno il proprio lavoro, commentando video e installazioni, nel corso del 2003: Monografie elettroniche permette – infatti – di apprezzare alcuni fra i maestri internazionali della videoarte, o meglio dell’arte contemporanea, come ormai va inteso questo tipo di ricerca espressiva.

francesca gallo

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Catania – Zô Centro culture contemporanee, Piazzale Asia 6. Info: tel/fax: 095.533871 email: info@zoculture.it; website www.zoculture.it  

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