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Alfredo Jaar, quasi trent’anni dopo a Times Square. “A logo for America” torna a New York nel mese di agosto

di - 29 Luglio 2014
Si tratta di una delle prime opere di Arte Pubblica della storia, ed è firmata da Alfredo Jaar. L’aveva realizzata nel 1987 per uno dei display di Times Square a New York.
Il titolo? A logo for America. Una grafica che riprendeva la sagoma dell’intero continente americano, comprensivo ovviamente di centro e Sudamerica, al centro della parola America, che successivamente si smaterializzava facendo comparire la sagoma dei soli Stati Uniti, e una frase incriminata compariva in questo momento: This in not America.
Una lezione che a molti non era piaciuta, compresa ai privati cittadini newyorkesi, che avevano chiesto alle autorità di rimuovere l’opera, perché Jaar non poteva affermare il falso, ovvero che i soli Stati Uniti non compongono l’America. Il grande tabellone luminoso dal semplice ed eversivo, perché verissimo, messaggio aveva colto nel segno, aprendo la strada a una serie di illustri colleghi o meno che a Times Square hanno lavorato.
Parte della mostra “Under the Same Sun: Art from Latin America Today”, una delle esposizioni che il Guggenheim dedica all’arte dei Paesi emergenti. In collaborazione con il grande museo hanno collaborato il Times Square Advertising Coalition (TSAC) e Times Square Arts e l’installazione sarà visibile su 45 schermi per tutto il mese, ogni sera dalle 23.57 a mezzanotte: tre minuti in cui forse, ancora, nasceranno polemiche o si prenderà coscienza che l’America non è solo quella del nord.
«Alfredo Jaar e Times Square rappresentano il potere dell’artista, il luogo, e la politica che si uniscono», ha detto Sherry Dobbin, direttrice di Times Square Art. Ma ovviamente a trent’anni di distanza, quasi, e per il dispendio di energia messo in questa iniziativa, i complimenti e le “felicitazioni” si spreca: Harry Coghlan, Presidente del Times Square Advertising Coalition: «Siamo lieti di portare contenuti originariamente visualizzati sugli schermi di Times Square quasi 30 anni fa, come parte dei “Midnight Moments” di agosto [l’anno scorso in per l’occasione arrivò Tracey Emin n.d.r]. L’opera di Alfredo Jaar caricherà di un messaggio importante anche i visitatori di tutto il mondo».

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