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Arte in strada, da Madrid l’ultimo esempio. Ma a chi importa di una galleria “museale” in uno spazio aperto?

di - 1 Agosto 2014
Ogni tanto ci si pensa, ma il risultato spesso non è quello sperato. Se intorno all’arte pubblica intesa come scultura spesso le polemiche si levano al momento della messa in posa, per poi rientrare quando i cittadini ci fanno il callo, mettere in piazza fotografie o dipinti è forse ancora più rischioso. Perché tutto rischia di passare inosservato, come un po’ capitava anche a Milano, nella centralissima Via Dante, dove si esponevano su pannelli a turno le immagini di artisti vari ed eventuali. Qualcuno utilizzava la strada come galleria, altri passavano nella completa indifferenza. Manca sempre l’educazione al vedere? O semplicemente il passante aggira gli ostacoli? Un nuovo “esperimento” del genere è per questo mese in Piazza Colon a Madrid, dove le riproduzioni di 24 opere del Museo di Belle arti di Budapest sono state messe sotto una serie archi protettivi, decisamente orripilanti a livello estetico, per mostrare bellezza in strada. E se tra gli ammiratori ci sono quelli che decantano che si possa vedere l’arte giorno e notte e chi opta per un messaggio educativo, c’è anche chi vede perfetta la realtà dei fatti: la gente passa e non se ne cura. A cosa serve, davvero, questa invasione di campo, con la pretesa della fruizione dell’arte da parte del popolo? Veramente ancora si crede che le riproduzioni possano attrarre verso il museo? E per quale motivo?

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  • Personalmente trovo che questo tipo si esposizione come in via Dante a Milano, abbia molto successo, la foto non rende giustizia, quando ci sono passato ho sempre notato tanti curiosi che si fermano leggano, fanno delle foto, si taggano etc.., per cui penso che funzioni, anzi forse è un modo meno finto di fare diffusione, ovviamente questo danneggia tutta una serie di operatori che ci campano in questo sistema ...

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