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Bandi europei e arte. Per superare gli ostacoli ci pensa Cappella Orsini di Roma, che diventa “mediatore culturale” a favore dei singoli creativi

di - 23 Maggio 2014
Si è discusso nella sede romana del Centro Studi Cappella Orsini, di arte contemporanea ed Europa, di finanziamenti e ostacoli al mondo creativo. Presenti alla serata Flavia Barca, assessore alla Cultura del Comune di Roma, Silvia Costa, relatrice di Europa Creativa al parlamento europeo, Valentina Grippo, presidente della Commissione turismo del Comune di Roma e Claudio Strinati, amministratore delegato azienda Palaexpò.
Roberto Lucifero, direttore del Centro Studi, ha illustrato gli ostacoli principali in tal senso: un artista (o un gruppo di artisti), possono essere sprovvisti degli strumenti burocratici e formali per aderire a progetti di finanziamento europei. Nella situazione attuale, gli unici enti ad avere nel loro organico personale, strumenti e competenze necessarie a partecipare a tali bandi sono gli enti pubblici “canonici”: assessorati, comuni e aziende speciali «motivo per cui questi bandi -prosegue Lucifero- vanno verso contesti che spesso escludono l’arte contemporanea». Silvia Costa, già deputata al Parlamento Europeo, ha esposto nel dettaglio le problematiche di un meccanismo che si basa quasi esclusivamente su requisiti formali: molti progetti infatti si rivolgono solo a particolari soggetti giuridici, come l’essere una società o un’associazione con lunga storia, credibilità e disponibilità economica alle spalle. Un approccio che esclude per definizione le singole personalità creative.
Cappella Orsini dunque, in accordo con le istituzioni romane ed europee, si propone di diventare un mediatore culturale per la definizione e formalizzazione di progetti in tal senso. Il programma guarda già ai prossimi mesi, con uno sportello aperto e incontri a cadenza mensile in grado di fare il punto sulle potenziali opportunità che possono venire dalla sfera istituzionale europea. (Eleonora Minna)

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