Parola chiave l’identità declinata all’ennesima potenza: identità, come appartenenza geografica o culturale, come “gender”, come dignità umana, come integrazione religiosa e culturale.
I trenta eventi in cartellone coinvolgeranno diversi spazi della città tracciando una inedita geografia urbana dello spettacolo.
Molteplici le prime nazionali e le novità come ad esempio Sonarsound (29-30 novembre) che, organizzato in collaborazione con il Sonar di Barcellona, si presenta come un excursus fra le mille tendenze della musica elettronica che da Ryoji Ikeda giungono a Matthew Herbert.
Un felice ritorno invece è il “festival nel festival” Musica XXI (dal 30 settembre): un viaggio nella musica classica contemporanea del Novecento e del Duemila.
Inedite le stupefacenti alchimie di Iniziali: BCGLF (30 ottobre, 2 novembre), teatro multimusicale di Giorgio Barberio Corsetti e Giovanni Lindo Ferretti; un viaggio, attraverso avvolgenti immagini, del regista visionario e del poeta alla ricerca del senso delle emozioni nelle opera musicale di Lindo Ferretti. Ancora inconsueti connubi con i “movimenti narranti” di Danzando Lolita (6-8 novembre): sette brani di Nabokov “aggrediti” da brevi racconti di Stefano Benni, orchestrati in chiave jazz da Paolo Damiani e ‘coreografati’ da Giorgio Rossi.
Imperdibile il triplice appuntamento con la compagnia del maestro Merce Cunningham che celebra il suo 50° anniversario. Pensati in momenti differenti, Pond Way, Pictures e Fluid Canvas (24-26 ottobre) permettono di toccare con mano l’evoluzione del coreografo americano instancabile innovatore della danza.
Altrettanto unica l’occasione per assistere a R.#07Roma (15-30 novembre) settimo episodio della Tragedia Endogonidia, “sistema drammatico in crescita” della Societas Raffaello Sanzio che si evolve, e muta organicamente con il cambiare delle città in cui è ospitato: “una deriva verso altri mondi e verso il futuro”.
Ad un nuovo mondo guarda anche Peter Sellars (27-29 novembre) che, se con For an end to the judgment of god (Per farla finita con il giudizio di Dio) demolisce, attraverso l’attualissimo testo di Antonin Aartaud, l’ipocrita società contemporanea (il protagonista è un generale del Pentagono), con Kissing God Goodbye della poetessa June Jordan, crea una prospettiva verso un domani migliore.
Denuncia sociale anche per DV8 Physical Theatre (coreografie di Lloyd Newson ) The cost of living (16-19 ottobre), “storia di individui fuori dalla norma, elogio dell’imperfezione”
Sul versante “carnevalesco” invece, tutt’altro che disimpegnato però, Martha@Romaeuropa (10-12 ottobre) di Richard Move, omaggio pregno di humour alla danzatrice Martha Grahm e sagace riflessione sulla danza moderna. (elena bari)
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