“Il piacere dell’arte – Pratica e fenomenologia del collezionismo contemporaneo in Italia” è il libro di Adriana Polveroni e Marianna Agliottone che indaga, secondo le parole di Polveroni «l’avventura del collezionismo, il percorso di conoscenza, l’interrogazione di sé, la passione accesa e a volte vorace che può rappresentare nella vita di un individuo e della sua voglia di scommettere sul futuro». Edito da Johan & Levi, il volume traccia un percorso storico, che parte dagli anni quaranta, quando il fenomeno era essenzialmente espressione della borghesia imprenditoriale milanese, per approdare alle esperienze di Roma e Torino e alle prime figure di spicco come Giorgio Franchetti, Marcello Levi e Giuseppe Panza di Biumo, che hanno connotato i decenni dagli anni cinquanta ai settanta, fino ad arrivare agli anni novanta, epoca in cui si afferma un collezionismo impegnato ad aprire musei e luoghi di pubblica fruizione.
E insieme alle digressioni teoriche intorno al tema si aprono anche una serie di domande: cosa spinge a raccogliere intorno a sé opere d’arte? Quali sono le modalità di approccio? Che rapporto intrattengono i collezionisti e le istituzioni e la varia burocrazia e fiscalità italiana? Un percorso che non solo dà spazio alle parole delle autrici ma anche ad alcuni autorevoli protagonisti del collezionismo contemporaneo della penisola come Giorgio Fasol, Andrea Accornero, Lidia Berlingieri Leopardi, Ernesto Esposito, Volker Feierabend, Vittorio e Nunzia Gaddi, Paolo Palmieri, Claudio Palmigiano. L’appuntamento per la presentazione, e la discussione del tema, è per stasera alle 18.30 al MACRO in compagnia di Adriana Polveroni, Maria Vittoria Marini Clarelli, direttore della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Stefano e Raffaella Sciarretta, collezionisti e presidenti della Nomas Foundation di Roma.