Disimpara l’arte. Istruzioni per l’uso nel nuovo libro di Serena Giordano

«Deferenza e diffidenza sono gli atteggiamenti più frequenti del cosiddetto “pubblico comune” nei confronti, rispettivamente, dell’arte del passato (il capolavoro immortale) e di quella moderna e contemporanea (l’opera incomprensibile). In entrambi i casi, la relazione che si instaura fra questo genere di pubblico e le opere finisce per trasformarsi molto spesso in una assoluta indifferenza».  Non le manda a dire Serena Giordano, docente all’Accademia di Belle Arti di Genova e co-autrice, insieme ad Alessandro Dal Lago, di “Fuori Cornice” e “Mercanti d’aura”, oggi di nuovo in libreria con “Disimparare l’arte. Manuale di antididattica” (Il Mulino). Attraverso una serie di esempi, Giordano ci ricorda che sia la “Gioconda” che la “Merda d’artista” sono stati scelti ed eletti ad arte in base a criteri sociali e non estetici. Modalità che sono determinanti per lo status di opera d’arte. Ampio spazio è dedicato anche all’invisibilità dei “beni culturali”: i monumenti esistono, sono considerati “belli” proprio per il bollino ricevuto, ma agli occhi di chi li incontra quotidianamente, e anche a quelli delle nuove generazioni, sono trasparenti. Se da un lato vince l’indifferenza, dall’altro un brutto scherzo lo gioca l’incomprensione. L’arte contemporanea spesso suscita irritazione, diffidenza o, bene che vada, clamore perché quando la si incontra, in genere spiazza. Ma anche i moti d’indignazione sono utili per tracciare una teoria extra-curriculare della storia dell’arte, nella necessità di far uscire questa disciplina vituperata dalle scuole di formazione specifiche, mettendola in relazione con gli infiniti spunti offerti dal mondo che ci circonda. (m.b.)