13 marzo 2012

Edil-Renzi: «Tirare fuori la “Battaglia di Anghiari”». Ma non basta, perché c’è anche da completare le facciate incompiute delle chiese cittadine e ripavimentare piazze come nel Rinascimento

 

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La zona delle indagini sulla -Battaglia di Anghiari- a Palazzo Vecchio
Parliamo di Firenze, città che negli ultimi giorni è salita alla ribalta per alcune cronache dallo stampo vagamente bizzarro. Stamattina, nel corso del meeting di primavera del FAI tenutosi a Palazzo Vecchio, il Ministro ai Beni Culturali Lorenzo Ornaghi ha di nuovo fatto il Ponzio Pilato della situazione: interpellato riguardo alle tracce dell’affresco della “Battaglia di Anghiari” di Leonardo, i cui resti probabilmente sono celati dietro un altro affresco del Vasari nella Sala del 500 del Palazzo, ha dichiarato: «Su questo argomento possono essere sollevate opinioni scientifiche diverse. Il mio stile accademico mi dice di considerarle tutte quante: è necessario quindi procedere purché si vada avanti senza fare danni». Beh certo, che altro si poteva aggiungere, no?
Dal canto suo, il fervente sindaco Renzi ha alzato il tiro: «Dimostrato che la battaglia d’Anghiari c’è, chiedo al Governo di autorizzarci a verificare le condizioni in cui si trova. E a tirarla fuori».
Una questione cruciale per la cultura del paese, a detta di Renzi, che non si capisce se per “tirarla fuori” intenda smantellare parte de “La Battaglia di Scannagallo” del Vasari. A dicembre oltre 100 intellettuali capitanati da Italia Nostra avevano firmato un appello per fermare le ricerche della sonda endoscopica, che nei giorni precedenti ha scoperto alcune tracce ipoteticamente risalenti all’affresco di Leonardo, era caduto inascoltato. Il Major della città toscana dunque sembra intenzionato a non sentire ragioni e in queste ore se n’è uscito con un nuovo tema che, se non fosse stato tirato in ballo proprio dal sindaco, saprebbe di provocazione: completare le facciate incompiute delle chiese cittadine o ripavimentare le piazze come nel rinascimento. I primi beneficiari di questa iniziativa dovrebbero essere la basilica di San Lorenzo e piazza della Signoria, che andrebbe ripavimentata in cotto. Una proposta che Renzi vorrebbe sottoporre a un referendum tra i fiorentini. Per prendere una decisione entro il 2015, a 500 anni dal progetto di Michelangelo e a 150 da Firenze Capitale.  
«A Firenze le facciate della basilica di Santa Croce e della cattedrale sono state realizzate secoli dopo dalla costruzione. Sarebbe bello, per San Lorenzo, trovare sponsor privati e recuperare il progetto originario di Michelangelo». Evidentemente il forum del MAXXI con i colleghi Alemanno e De Luca sul cambiamento delle città che si è svolto alla fine di febbraio ha reso Renzi convinto di poter “ristrutturare” tutta la città. D’altronde il forum verteva sul futuro. Ma qui, avanti di questo passo, si rischia anche di affossare il passato!

3 Commenti

  1. Ma ci si ricorda che sotto non c’è un capolavoro ma c’è un’opera che è stata distrutta … pare che molti se lo sono dimenticati, sarà pure un Leonardo, ma sarà sicuramente una macchia di colore …

  2. L’effetto, perverso, della “susidiarietà” in tema di Beni del Belpaese. Siamo solo agli inizi e il “Major rottamatore” dev’essere su di giri. Complimenti. Resta da comprendere se questo Belpaese, a mò dell’omonimo latticino, deve essere morso secondo necessità e bisogno dall’avidità del signor “Mercato”. O se invece è un tutt’uno indivisibile dello Stato, in forza e dell’art. 9 che ” Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.” E non dice di questo o quell’italiano, di questo o quel territorio.
    ” Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello! Dante Alighieri, Purgatorio, Canto VI.

  3. Non sono fiorentina ma amo Firenze,quindi spero che qualcuno a cominciare dalle autorità competenti e dai suoi stessi cittadini la salvi dalle eventuali nefaste conseguenze del clamore mediatico-edilizio di Edil-Renzi.
    GIU’LE MANI DAL VASARI!!!

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