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Ferrara, la provincia restaura Castello Estense. Inaugurazione ad ottobre con una grande mostra

di - 6 Maggio 2002

Il Castello Estense, simbolo riconosciuto della città, da seicento anni è testimone e protagonista della storia di Ferrara.
Scrigno prezioso delle prime prestigiose collezioni d’arte della famiglia Estense, detiene tra le sue stanze affrescate la memoria di una delle Signorie più importanti d’Europa.
La Provincia di Ferrara, proprietaria del monumento, consapevole del suo grande valore, nel 2000 ha intrapreso un importante ciclo di restauri.
Alla fine del lavoro, prevista per il novembre del 2003, tutto il piano nobile del Castello, oltre tremila metri quadrati distribuiti in più di trenta saloni ricchi di decorazioni e affreschi, sarà destinato a museo permanente.
Un museo che già nella sua dimensione attuale, poco meno di 1.500 metri quadrati, con oltre 100.000 visitatori si colloca tra i primi venti musei più visitati d’Italia.
A settembre di quest’anno sarà compiuto un primo stralcio di opere: otto saloni, con affreschi e cassettoni decorati che vanno dal XVI al XVIII secolo, verranno aperti al pubblico.
Per quest’occasione nasce l’iniziativa espositiva Il Trionfo di Bacco: una mostra dedicata ad alcune tra le più prestigiose opere che furono create per decorare durante il Rinascimento quelle stesse pareti.
Il titolo del grande quadro del Garofalo adottato come titolo della mostra già consente di introdurre al grande valore dell’esposizione.
Ventiquattro tele provenienti dalla Gemäldegalerie di Dresda, accompagnate da essenziali complementi provenienti dalla Galleria Estense di Modena e dai Musei Civici di Arte Antica di Ferrara, comporranno un quadro assai prezioso ed esauriente della cultura pittorica ferrarese nel Rinascimento.
Tele di grandi autori, quali Garofalo, Dosso e Battista Dossi, Girolamo da Carpi, ritorneranno a farsi ammirare dopo quattrocento anni, proprio nel Castello Estense di Ferrara.
All’evento ferrarese seguirà la proposta nella sede della Residenzschloß di Dresda.
Sarà così prodotto un unico catalogo bilingue, e al termine delle due esposizioni le opere, al loro ritorno nel prestigioso museo che ne è il degno custode, potrebbero costituire una sezione permanente dedicata alla scuola ferrarese.

[exibart]

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