Secondo i giornali statunitensi questi “fake” d’autore non ingannano la fauna di Madison Square Park, a New York. Gli scoiattoli, tanto presenti nelle aree verdi della Grande Mela, non hanno tentato di arrampicarsi sui tre alberi in bronzo di Giuseppe Penone, spuntati all’ombra dei grattacieli di Midtown. Gli uccellini invece pare abbiano particolarmente apprezzato, anche se Penone ha dichiarato che «è raro che le mie installazioni diano una risposta ad un luogo».
Eppure una risposta, positiva, c’è stata. Perché la mostra arriva a cinque anni dai primi colloqui tra l’artista e il presidente del Madison Square Park Conservancy, Debbie Landau, su un progetto pubblico che doveva trovare spazio proprio di fronte al Flatiron Building. E così, fino al prossimo 9 febbraio, si potranno ammirare tra lo skyline tre nuove Idee di pietra, sullo stile del grande albero installato l’anno scorso al Karlsaue di Kassel, con il risultato probabile che, dopo Alighiero Boetti, sarà l’artista 66enne di Garessio, ad essere “canonizzato” nell’art system mondiale. Perché non solo il Maestro è a Versailles, con un progetto che vi abbiamo raccontato anche nella bella intervista di Livia De Leoni, ma dal prossimo 2 ottobre sarà anche in mostra a Villa Massimo, Accademia Tedesca in Roma, in dialogo con Isa Genzken, artista rappresentante la Germania alla Biennale di Venezia del 2007 e protagonista, nello stesso anno, di una grande installazione allo Skulpture Projekte di Münster. Qui Penone avrà invece Propagazione 31-12-2012, opera della serie delle “impronte del disegno” realizzata attraverso una serie di profili concentrici del’impronta del dito dell’artista. Un’analogia, e una propagazione, tra la crescita di minerali, piante ed invertebrati attraverso un’evoluzione lenta ma perfetta e rigorosa, che si registra sulla pelle umana come le venature in un blocco di marmo. Il marmo della consacrazione.