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Herman de Vries rappresenterà l’Olanda alla 56esima Biennale d’Arte. Ma prima di approdare in laguna un anno di consacrazioni, da Berlino a New York

di - 15 Luglio 2014
Sarà curata da Colin Huizing e Cees de Boer su commissione della Mondriaan Fund, e sarà un progetto dell’artista Herman de Vries. Parliamo del Padiglione Olandese, nuovo tassello nel mosaico della Biennale Arti Visive 2015, che aprirà il prossimo 9 maggio a Venezia, con la direzione di Okwui Enwezor.
To be all ways to be sarà il titolo del progetto, scelto tra cinque proposte per la qualità del lavoro dell’artista, che realizzerà anche una serie di opere site specific per Venezia, riscrivendo la natura attraverso la cultura, come spesso avviene nelle installazioni dell’artista, ormai di certo non un giovanotto, ma nato infatti nel 1931. “Una potente somma di austerità e poesia, una presentazione intima ma di grande attualità”: questo si aspetta la Mondriaan Fund da De Vries, che ha anticipato – lavorando da oltre 60 anni – il rapporto tra arte, scienza e filosofia. E ovviamente l’Olanda non poteva farsi mancare un’anteprima: il prossimo autunno lo Stedelijk Museum ospiterà una retrospettiva intitolata Herman de Vries. All. E guarda caso il curatore e il consulente saranno Colin Huizing e Cees de Boer. Una mostra che nel 2015 sarà anche al Martin Gropius Bau di Berlino, e il lavoro di De Vries sarà arriverà pure a New York al Guggenheim, nella mostra ZERO: Countdown to Tomorrow, 1950s–60s. Insomma, anno d’oro.
Il progetto veneziano è stato scelto da una giuria composta da Hester Alberdingk Thijm (Direttore de AkzoNobel Art Foundation), Saskia Bos (Presidente di Cooper Union for the Advancement of Science and Art), dall’artista Aernout Mik e Martijn van Nieuwenhuyzen (curatore, allo Stedelijk Museum), e presieduta da Birgit Donker, direttrice della Mondriaan Fund. I giochi, qui, sono fatti. E non solo per la Biennale.

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